ROMA - L'attività fisica regolare è considerata fondamentale per prevenire malattie come obesità, diabete e pressione alta. Tuttavia alcune persone riescono a trarne maggiori benefici, in termini di salute, rispetto ad altre. Uno studio, pubblicato sula rivista scientifica Nature Medicine, mostra che la causa potrebbe essere l'eccesso di proteina prodotta dal fegato e associata anche a una ridotta capacità di esercizio.
I ricercatori Kanazawa University Graduate School of Medical Sciences, in Giappone, hanno condotto uno studio su uomini e animali per indagare i meccanismi alla base di questa resistenza, puntando l'attenzione sulla selenoproteina P, già sospettata di avere questa responsabilità.
In primo luogo, il team ha valutato gli effetti di esercizio fisico su due gruppi di topi: uno carente in selenoproteina P e un gruppo di controllo, facendoli correre su un tapis roulant per 30 minuti al giorno per un mese. Hanno scoperto che i topi con deficit di selenoproteina P avevano il doppio della capacità di esercizio degli altri e, al termine del periodo di studio, mostravano una maggiore riduzione dei livelli di glucosio nel sangue dopo un'iniezione con insulina, ormone carente nei diabetici.
I ricercatori hanno quindi arruolato 31 donne in salute, ma che non praticavano regolare esercizio fisico. Tutte hanno partecipato a 8 settimane di allenamento aerobico e il loro apporto massimo di ossigeno è stato monitorato come misura di resistenza all'attività fisica. Si è così osservato che coloro che avevano alti livelli di selenoproteina P nel sangue prima del programma di esercizio avevano anche un apporto di ossigeno inferiore rispetto a quelle con livelli più bassi. Sono necessarie ulteriori ricerche, ma il team ritiene che i risultati possano aprire la strada a farmaci in grado di ridurre la produzione selenoproteina P e migliorare così il trattamento di malattie associate a inattività fisica come il diabete di tipo 2.