Il sesso è importante per le donne anche dopo i cinquant'anni. Lo ha ribadito una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'uomo che ha dato ragione ad una donna portoghese a cui un intervento aveva pregiudicato l'attività sessuale, ma che si era vista ridurre il risarcimento proprio a causa dell'età.
Il caso riguarda Maria Morais, che aveva subito un intervento nel 1995, all'età di 50 anni, riportando diversi effetti collaterali dall'incontinenza all'impossibilità di avere rapporti. I giudici portoghesi della Corte Suprema Amministrativa avevano deciso di abbassare di un terzo il risarcimento di 80mila euro accordato inizialmente alla donna, con la motivazione che l'intervento era avvenuto 'ad una età in cui il sesso non è così importante come negli anni precedenti'.
I giudici di Strasburgo non sono stati però della stessa opinione. "La questione dibattuta - scrivono nella sentenza, che ha visto cinque giudici schierarsi per la donna contro due - non è la mera considerazione dell'età o del sesso, ma l'assunzione che la sessualità non è così importante per una donna di 50 anni e madre di due bambini rispetto ad una più giovane. Questa assunzione riflette un'idea tradizionale della sessualità femminile legata essenzialmente a scopi riproduttivi, e ignora la sua rilevanza fisica e psicologica per la piena realizzazione della donna come persona. Nella visione della Corte - rincarano i giudici di Strasburgo - le considerazioni (della corte Suprema Amministrativa) mostrano i pregiudizi prevalenti nel sistema giudiziario in Portogallo".