Un esame del sangue può prevedere chi potrà soffrire in gravidanza di gestosi (o preeclampsia) condizione correlata all'aumento della pressione sanguigna e delle proteine nelle urine della madre e potenzialmente letale sia per la donna sia per il feto. Il test è stato introdotto al 'Royal Women's Hospital' di Melbourne, dove è stato messo a punto e misura due proteine che vengono rilasciate dalla placenta e si trovano a livelli anormali nelle donne che svilupperanno la sindrome. "E' un ottimo test predittivo per indicare chi potrà contrarre preeclampsia durante le fasi avanzate della gravidanza", ha detto Shaun Brennecke, direttore del centro per la gravidanza dell'ospedale stesso, alla radio nazionale Abc. "Se è positivo - ha aggiunto - intensifichiamo la vigilanza in modo ed essere in grado di avviare terapie mediche che possono migliorare l'esito per la madre e per il bebè".
La preeclampsia, che colpisce una donna incinta su 20, può causare danni a cervello, fegato e reni. Può colpire la placenta e ridurre l'erogazione di ossigeno e di nutrimento del feto, portando a una crescita più lenta nell'utero, una nascita prematura e in alcuni casi la morte. Compare, generalmente in modo improvviso, nella seconda parte della gestazione, e per evitare danni, anche seri, è fondamentale diagnosticarla per tempo. Al momento non c'è ancora una cura. "L'unica cosa che possiamo fare - ha concluso l'esperto - è mettere fine alla gestazione anticipando il parto, anche se mancano ancora molte settimane al pieno termine, nel qual caso tale prematurità può avere implicazioni significative per la salute di lungo termine del neonato".(ANSA).