La maggior parte della spesa associata al diabete è dovuta al trattamento delle complicanze, di cui una delle principali è la retinopatia, che può portare alla perdita della vista. Il diabete è diventato la prima causa di cecità prevenibile nei paesi industrializzati. A dirlo è la Società italiana di diabetologia (Sid), in occasione della prossima Giornata mondiale del diabete del 14 novembre.
Tema dell'iniziativa è 'Eye on Diabetes' (Occhi sul diabete), che ha il doppio significato di non perdere di vista tale patologia, e di non trascurare questa complicanza. ''Il diabete - ricorda Giorgio Sesti, presidente della Sid - è la prima causa di cecità prevenibile nei paesi industrializzati e lo sta diventando anche nei paesi in via di sviluppo''. Fondamentale è la prevenzione, mantenendo la glicemia quanto più vicina possibile ai valori dei soggetti non diabetici, un'alimentazione corretta e attività fisica moderata ma continua, e utilizzando i farmaci quando necessario. Ma la retinopatia diabetica può progredire verso gli stadi più gravi senza dare segni fin quando il danno alla vista è irreversibile. Lo strumento per prevenire danni irrimediabili da complicanze oculari è lo screening fatto con cadenza regolare dal medico diabetologo. ''Fin dalla diagnosi del diabete - aggiunge Francesco Purrello, presidente eletto della Sid - occorre controllare la retina con un esame del 'fondo oculare', perché in diversi casi è già presente un danno iniziale. Si possono così adottare i provvedimenti necessari, come il controllo della glicemia e della pressione arteriosa''. In caso di lesioni iniziali può essere utile fotografare la retina (retinografia) in modo di avere un'immagine da confrontare con quelle successive per valutare l'andamento nel tempo. ''Il diabete, se ben curato - conclude Enzo Bonora, presidente della Fondazione Diabete Ricerca - permette una vita lunga. Quando è trascurato danneggia tutto l'organismo: occhi, reni, nervi, vasi sanguigni, cuore, cervello ma anche polmoni, ossa, articolazioni, cute, e un maggiore rischio di tumori''.