C'è ancora speranza di trovare qualche superstite sotto le macerie dell'hotel Rigopiano, se si è trovato in una sacca d'aria sufficientemente grande. Lo afferma Mario Costa, presidente onorario della Società Sis 118, secondo cui a questo punto è l'ipotermia il rischio maggiore che si corre.
"Una possibilità c'è sempre - spiega Costa - si può trovare una sacca d'aria sufficiente sotto le macerie che dà la possibilità di respirare, e anche la presenza di neve offre l'occasione di bere. Se si trattasse di persone semplicemente sotto una valanga sarebbe un problema, perchè in quelle condizioni si resiste molto meno, dopo poche ore la sopravvivenza si abbassa molto. Qui il disastro è sotto certi aspetti anche una 'fortuna', perchè i detriti, se non hanno provocato traumi gravi come la sindrome da schiacciamento, danno la possibilità di essere protetti dal contatto diretto con la neve".
A cinque giorni dalla tragedia è ora il freddo il problema principale. "Anche se non si è a contatto diretto con la neve il freddo è un problema a questo punto - sottolinea l'esperto -, il rischio ipotermia è molto grande".