Dopo il caos di ieri con il decreto annunciato all'ordine del giorno del consiglio dei ministri e poi smentito, il premier Paolo Gentiloni prova a chiudere in consiglio dei ministri il caso vaccini. L'obbligo approderà sul tavolo del governo la prossima settimana dopo un approfondimento tra il ministero della Salute, il Miur e la presidenza del consiglio per rispettare il diritto alla Salute e quello all'Istruzione. Un confronto che, si è augurato il premier, possa essere collegiale e coordinato per evitare fughe in avanti come quella avvenuta ieri. Sul merito del provvedimento tutti i ministri, anche la titolare dell'Istruzione Valeria Fedeli, si dicono d'accordo. Il nodo, da sciogliere nella prossima settimana, è garantire la costituzionalità del testo base che in due articoli prevede l'esibizione del certificato vaccinale per le scuole di ogni ordine e grado, sia pubbliche che private. Altrimenti, prevede il testo base che sarà oggetto di confronto, i dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private saranno obbligati a rifiutare l'iscrizione. Il ministro della Salute avvalora la necessità di un decreto, che quindi ha i requisiti di urgenza, in base ai dati dell'Iss sull'aumento delle malattie per mancata vaccinazione e sull'emergenza morbillo, finita anche in una denuncia del New York Times. Ma Fedeli, che si dice "stupita" per l'accelerazione della ministra della Salute, insiste nell'esigenza di contemperare il diritto alla Salute con quello all'Istruzione per "non scaricare su un bambino una scelta che appartiene ai genitori". Gentiloni ha evitato di aprire il confronto nella riunione di oggi. Ed ha invitato ad un lavoro collegiale tra i ministeri rinviando ad un approfondimento in sede di governo a quando ci sarà il testo del dl, che il presidente del consiglio chiede già per la prossima settimana. Nessun richiamo o tirata d'orecchi per quanto successo ieri, assicurano fonti di governo, anche se il premier non ha certo gradito il pasticcio che ha provocato la rabbia di Matteo Renzi per la mancanza di coordinamento nel governo su un tema così cruciale per il Pd. "Ho molto apprezzato il richiamo al coordinamento e alla collegialità con cui Paolo Gentiloni ha aperto il Consiglio dei Ministri", ha raccontato Fedeli, a fine riunione, dando "ragione" alla richiesta del leader dem. ''Diamo tutti insieme - auspica Lorenzin - una risposta concreta alla popolazione per la tutela della loro salute, dei loro figli e delle famiglie a fronte del drammatico calo della copertura vaccinale''. L'obiettivo del decreto, oltre all'obbligatorietà, spiega la ministra, è allargare l'attuale lista delle vaccinazioni "perché abbiamo creato negli anni una differenza tra le vaccinazioni obbligatorie e quelle raccomandate". Vaccinazioni che in ogni caso sono già ora tutte gratis, chiarisce il ministro, entrando in una polemica tra Pd e M5S. Il grillino Alessandro Di Battista, ha infatti proposto oggi, in una trasmissione, tv l'eliminazione del ticket sanitario sui vaccini. Gratuità, ribatte il Pd, che è già stata decisa nella legge di stabilità 2017. "I parlamentari sono pagati per scrivere le leggi. Se incapaci potrebbero almeno leggerle", attacca Matteo Renzi. "Sembra che nei giorni scorsi - ribatte il deputato M5S - Renzi abbia proprio detto: 'La questione vaccini deve diventare la Banca Etruria del M5S'. Ecco da dove parte l'attacco".