Tenere uno o più animali in casa, pensare in modo 'flessibile' e migliorare la qualità del sonno contribuiscono a mantenere una mente allenata e ritardare la comparsa dei problemi di memoria. Sono le indicazioni dell'Associazione per lo sviluppo ed il potenziamento delle abilità mentali (Assomensana) in occasione della X Settimana della prevenzione dell'invecchiamento mentale che si svolge fino al 23 settembre con il patrocinio del ministero della Salute.
In occasione della Settimana, afferma Giuseppe Alfredo Iannoccari, docente alla Statale di Milano e presidente di Assomensana, "l'Associazione metterà a disposizione degli iscritti più di 350 specialisti psicologi, neurologi e geriatri che offriranno una valutazione gratuita per rilevare le condizioni cognitive di ogni soggetto e forniranno consigli utili per ostacolare il decadimento mentale". In particolare, per quanto riguarda gli animali, uno studio della Ohio State University a Newark, in cui sono stati intervistati 95 donne e 207 uomini, ha rilevato che l'89% aveva già posseduto un animale e il 56% ne possedeva uno al momento dell'intervista.
I motivi erano diversi e dipendevano da diverse variabili, come l'essere da soli o appartenere ad un genere piuttosto che all'altro. Il 22% dei single spiegava che un compagno di questo tipo contribuisce a mantenere attivi e in forma. Il 18% sosteneva che un animale aiutava a non sentirsi soli, mentre il 14% diceva che sono utili ma non sapeva darne una ragione. L'11% trova nell'animale una presenza che aiuta a sopportare i momenti difficili. Insomma, le persone che vivono da sole sembrano cercare nell'animale un conforto emotivo e sociale maggiore di quanti vivevano in coppia. A questi motivi di ordine affettivo, molto importanti soprattutto per affrontare il problema della solitudine nelle persone più anziane, rileva Iannoccari, "si aggiungono anche i benefici derivanti dall'avere un impegno e quindi una serie di faccende da ricordare e svolgere". Inoltre, conclude, "fondamentali sono anche la qualità del sonno e mantenere la flessibilità cognitiva, ossia la capacità di spostare l'attenzione da una cosa ad un'altra, nel momento giusto, per trarre le conclusioni migliori".