dell'inviata Manuela Correra - CHICAGO - Finora ha permesso a migliaia di malati oncologici italiani di ottenere le terapie più innovative in tempi celeri. E' stato una garanzia di acceso a cure e farmaci dai costi altrimenti elevatissimi. Ora, però, il Fondo triennale di 500 mln di euro per i farmaci oncologici innovativi è in scadenza a fine 2019, e se non sarà rinnovato saranno presto a rischio le nuove cure per tantissimi pazienti. E' un appello diretto alle Istituzioni quello che gli oncologi dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) lanciano dal congresso mondiale dell'American society of clinical oncology (Asco), il maggiore appuntamento del settore oncologico e che vede la partecipazione di circa 40mila specialisti, che si apre oggi a Chicago. Al quale pero' risponde subito il ministro dall'Italia. "Il Fondo per i farmaci oncologici innovativi sarà rifinanziato: i pazienti sappiano che il ministro della Salute è il loro primo alleato" afferma all'ANSA Giulia Grillo. "Questo Ministero - sottolinea Grillo - intende mettere a disposizione tutte le possibilità terapeutiche realmente innovative nel più breve tempo possibile a tutti i pazienti che ne necessitano". L'articolo 393, precisa, "prevede che una quota del Fondo sanitario nazionale venga messa a disposizione dei medicinali innovativi e innovativi oncologici": nessuno - conclude il ministro - ha messo in discussione questo finanziamento anche per il 2019 e per il successivo triennio". Il Fondo "scade a fine anno; chiediamo alle Istituzioni il rinnovo di questa fonte di risorse dedicate oppure provvedimenti che comunque permettano di poter trattare in maniera adeguata i nostri pazienti", aveva detto la presidente Aiom Stefania Gori. Nel 2017 sono stati spesi circa 409 milioni di euro del Fondo, e nel 2018 il limite dei 500 milioni non è stato sforato. Ma la spesa per i farmaci innovativi è in crescita ed il Fondo resta uno strumento essenziale. I pazienti "guariti" dal cancro in Italia sono aumentati del 29% in otto anni: erano 704.648 nel 2010, sono diventati 909.514 nel 2018. La spesa per i farmaci anticancro è però in costante crescita ed è passata da 3,3 miliardi di euro nel 2012 a più di 5 miliardi nel 2017. Per continuare a garantire a tutti le terapie migliori, è dunque fondamentale che venga confermato il Fondo, istituito nel 2016. Nel 2018, inoltre, in Italia sono stati diagnosticati 373.300 nuovi casi di tumore ed il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. Proprio l'aumento annuale del numero di neoplasie maligne diagnosticate e che "in molti casi richiedono terapie a lungo termine - spiega Giordano Beretta, Presidente eletto Aiom - costituisce una grande sfida per i sistemi sanitari, che si trovano di fronte a necessarie revisioni delle risorse economiche e umane disponibili". Fondamentale, aggiunge, è però anche implementare le reti oncologiche regionali attive soltanto in Lombardia, Piemonte e Valle D'Aosta, Veneto, Toscana, Umbria, Liguria, Puglia, Campania e Provincia autonoma di Trento: "Solo un modello organizzativo di questo tipo consente a tutti i pazienti sul territorio di accedere in modo uniforme alle cure migliori". Altro nodo, avverte Gori, è poi "abbreviare i tempi di accesso alle nuove terapie. La buona notizia è che sono quasi 3,4 milioni i cittadini che vivono dopo una diagnosi di cancro, in costante crescita (+3% anno), afferma Roberto Bordonaro, segretario Aiom: "Anche la medicina di precisione, che richiede di effettuare in maniera sempre più estesa test di profilazione genica, impone al Sistema Sanitario l'imprescindibile esigenza di definire le regole di accesso a questi esami".