"L'uomo non è ciò che mangia, ma colui che sa cosa mangia". E' racchiuso in questa frase il legame profondo fra cibo e salute, che può migliorare la qualità della vita e, in certi casi, ridurre i farmaci che si assumono. Il legame è stato analizzato in occasione dei 'Martedì Salute', durante l'incontro 'Siamo ciò che mangiamo? Il cibo diventa cura' che ha visto a confronto le due facce di questa medaglia, la medicina e la cucina. A rappresentarle il dottor Matteo Goss, chirurgo endoscopista di Humanitas Torino e Matteo Baronetto, chef stellato del ristorante Del Cambio di Torino che hanno fornito al pubblico la loro soluzione "per passare dalla ricetta medica a quella culinaria".
"Il mondo della cucina deve lavorare in sinergia con la medicina - sostiene Goss - perché non possiamo pensare di far star bene le persone se non introducono nel loro corpo del cibo sano, pulito, di cui si conosce l'origine. Il cibo è parte del benessere delle persone e se usato in modo intelligente fa parte della cura".
"I pazienti si preoccupano del bugiardino delle medicine - fa notare Goss - ma spesso non di cosa comprano e mangiano, a volte non ne conoscono neanche la provenienza. Quello che si deve fare - puntualizza - è quindi un serio lavoro sul cibo e lo si può fare solo con una sinergia medicina-cucina, perché soltanto il cuoco sa dove fare la spesa, cosa comprare, come cuocere gli alimenti, un lavoro fondamentale che nessun medico può pensare di fare da solo". Per questo, ribadisce, "la collaborazione diventa fondamentale, tanto che potrei immaginare un cuoco con il camice da medico e un medico col cappello da chef".
Al cuoco spetta, dunque, un ruolo importante. "Oggi - ricorda Baronetto - si percepiscono i cuochi come personaggi mediatici, siamo dei comunicatori, dobbiamo quindi far capire che il nostro è un mestiere che induce la buona salute. Per me cucina è far star bene - spiega - non solo nel senso di far passare delle ore piacevoli al ristorante, ma far stare in salute. Sembra banale ma non lo è, e questo è il nostro compito". Da qui il consiglio anche a "riflettere su come è perché si sceglie un ristorante, una scelta che va fatta, appunto, per star bene, pensando di scegliere un professionista della cucina con lo stesso rigore con cui si sceglie un medico".
In collaborazione con:
Humanitas