RICCIONE (RIMINI) - Lo stroke e il trattamento dell'ictus ischemico acuto. Le patologie oncologiche e in particolare i glomi. E ancora le malformazioni vascolari, l'idrocefalo e quelle malattie che riguardano la clinica come la sclerosi multipla. Il tutto visto nell'ottica della multidisciplinarietà. E' un programma ricco quello del 58/o congresso nazionale della Sno che si è aperto al Palacongressi di Riccione. La società di Scienze neurologiche ospedaliere, che tiene insieme neurologi, neurochirurghi e neuroradiologi ospedalieri, si è data appuntamento fino a sabato in Romagna sotto la presidenza di Luigino Tosatto, direttore Uo Neurochirurgia Cesena, Ausl Romagna; Maria Ruggiero, direttore uuoo neuroradiologia Cesena Rimini, Ausl Romagna; e Walter Neri, direttore neurologia Cesena Forlì, Ausl Romagna.
"La Sno - ha detto Angelo Taborelli, presidente della Società durante la conferenza stampa inaugurale - è nata 60 anni fa a Milano. Gli argomenti che propone sono interdisciplinari tra le nostre tre discipline. Questa è stata ed è una novità che ancora viene presa come il fondamento dell'azione delle Regioni che hanno in mano l'organizzazione della sanità. Perché è l'interdisciplinarietà che riesce a far sì che si riesca a parlare con una voce sola. I decisori hanno bisogno di questo. La Sno è un luogo che riesce a formulare progetti assolutamente coerenti e non frammentari. Questa è sua la forza e attualità".
Come ha sottolineato Tosatto, "le neuroscienze hanno trovato sempre più spazio negli ultimi anni perché queste patologie sia quelle neurodegenerative che quelle celebrovascolari, sono tra le più importanti cause di morbilità e di mortalità. Spero che il congresso possa rappresentare un momento di aggiornamento per tutti noi. E' un onore che la società ci abbia dato la possibilità di prepararlo. E' un privilegio per noi, per l'azienda per cui lavoriamo e per la Romagna poter ospitare un congresso di questa portata".
Saranno affrontati argomenti cruciali. Ma soprattutto temi sui quali sono emerse grandi novità negli ultimi anni come appunto l'ictus o i tumori cerebrali per i quali i cambiamenti hanno riguardato perfino la loro classificazione e, come conseguenza, il modo di affrontarli.
Centrali, nelle giornate congressuali, saranno i giovani che non solo sono invitati a partecipare ma sono inseriti nel tessuto stesso del congresso Sno. Con un approccio il più possibile interattivo. "E' stato uno dei nostri obiettivi - ha detto Ruggiero - organizzare un congresso che non vuole essere il solito congresso, qualcuno che parla dal palco e gli altri che ascoltano, e spero di riuscire in questa cosa che è difficile. Ma non c'è una persona che insegna agli altri, tutti impariamo gli uni dagli altri. Non a caso abbiamo momenti dedicati ai casi clinici durante i quali la discussione è aperta e tutta la platea sarà invitata a interrompere e a parlare".
Relatori giovani, quindi. Ma anche ospiti di rilevanza internazionale, come Fady Charbel di Chicago o Raul Nogueira di Atlanta, i cui studi hanno aperto nuovi scenari nel trattamento dell'ictus e a cui è affidata la lettura inaugurale.
"E' un momento di grande scambio - ha detto Neri - Siamo impegnati nella costruzione di nuovi percorsi sia clinici che organizzativi e noi della Azienda Usl Romagna siamo ben contenti di avere avuto questo incarico dal momento che dal 2014 abbiamo aperto un percorso di riorganizzazione che porta a far sì che ci sia la massima integrazione e collaborazione tra le varie discipline". Il modello, ha spiegato Neri è quello di avere un'assistenza diffusa per alcune patologie, più centralizzata per altre. E' il caso della malattie rare che sono prese in carico da uno specifico centro che svolge un percorso che non si limita alla diagnosi e alla terapia, ma anche al mettere in campo un'assistenza completa dall'ospedale al territorio.
In collaborazione con:
SNO - Società dei Neurologi Neurochirurghi e Neuroradiologi Ospedalieri