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Nel cervello la base della vulnerabilità alle truffe per certi anziani

Più atrofia in aree per capire cosa accade e intenzioni altrui

Redazione ANSA ROMA

ROMA - E' una 'debolezza' del cervello quella che rende certi anziani più vulnerabili a truffe e a raggiri: il loro cervello appare, infatti, diverso da quello dei coetanei che non si lasciano raggirare altrettanto facilmente.

    Lo rivela uno studio condotto presso la Cornell University in Usa, in collaborazione con la York University a Toronto e pubblicato su The Journals of Gerontology.
    Si stima che almeno un anziano su 20 sarà 'vittima' di un raggiro (economico) dopo i 60 anni di età, una quota maggiore di quella relativa alle principali malattie che colpiscono gli anziani come le cardiovascolari, i tumori etc. Nella maggior parte dei casi le truffe sono perpetuate da parenti, familiari, persone conosciute. Gli anziani vittime di truffa non hanno problemi con la matematica, né difficoltà a stare dietro alle proprie finanze, né alcun problema di memoria o comportamentale.

    Ma, studiando comportamenti e cervello di 26 anziani, metà dei quali raggirati, gli scienziati si sono accorti di una differenza: gli anziani vittime di truffa presentano maggiore atrofia e minori connessioni nervose in due aree neurali, una (insula anteriore) che serve per captare che qualcosa di rilevante (ad esempio di rischioso) sta accadendo intorno a loro; l'altra (corteccia prefrontale mediale) per captare segnali sociali, come le intenzioni altrui. Nessuna differenza comportamentale è emersa tra gli anziani esaminati in questo studio, ma unicamente questa differenza a livello cerebrale.

    Per quanto si tratti di un lavoro preliminare, questi risultati gettano le basi per lo sviluppo di un test per prevedere gli anziani più vulnerabili alle truffe, cui offrire maggiori misure protettive, maggior supporto sociale e familiare.
   

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