ROMA - Un giorno potrebbe essere sufficiente un videogioco basato sulla realtà virtuale a diagnosticare l'Alzheimer. A sperarlo sono i ricercatori del consorzio che ha lanciato nel 2015 Sea Hero Quest, il primo videogame nato per studiare il declino cognitivo, che da oggi ne mettono a disposizione una versione basata sulla realtà virtuale, potenzialmente ancora più utile allo scopo.
Il gioco, in entrambe le forme, chiede di eseguire una serie di missioni basate sul senso dell'orientamento e sull'abilità di muoversi nello spazio, capacità che sono tra le prime ad essere intaccate dalla demenza. La prima versione è stata scaricata da oltre tre milioni di giocatori, e i dati raccolti sono serviti per diverse pubblicazioni. Nella versione 'Vr' per giocare serve la cuffia per la realtà virtuale, mentre nell'altra basta lo smartphone. "Ora vogliamo costruire un database ancora più approfondito - spiega Max Scott-Glade, uno degli sviluppatori, alla Bbc -, nella nuova versione possiamo raccogliere 15 volte più dati perché siamo in grado di separare l'informazione su dove va lo sguardo e dove effettivamente si muove la barca virtuale".
Il progetto, finanziato da Deutsche Telekom, ha già permesso di capire che l'abilità di navigare diminuisce naturalmente dopo l'adolescenza. "Quello che vogliamo fare - afferma David Reynolds di Alzheimer Research UK - è identificare le persone con demenza con 10-15 anni di anticipo di quanto non facciamo oggi. Un gioco come questo, e una migliore comprensione di come navighiamo, può aiutarci molto".