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Il dolore insopportabile del 'fuoco di Sant'Antonio', c'e' un vaccino ma pochi lo sanno

Ogni anno colpite tante persone come gli abitanti di Cagliari o Livorno

Redazione ANSA ROMA

  Un dolore forte, insopportabile.
    Un'esperienza difficile, come "entrare in un tunnel di cui non si vede la fine". Questo è quello che sperimentano i pazienti con nevralgia post-erpetica, la principale complicanza del Fuoco di Sant'Antonio (o herpes zoster) secondo un'indagine di DoxaPharma per MSD Italia. Sono un esercito di 30mila persone, il 20% di coloro che hanno l'herpes zoster, quelle che vengono colpite da questa patologia, della durata media di 5-6 mesi e che ha un grande impatto sulla qualità di vita. Eppure tre intervistati su quattro non sanno che questo dolore si può prevenire: ignorano che esiste un vaccino per il Fuoco di Sant'Antonio, ora previsto in forma gratuita per i 65enni dal nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale. L'indagine ha coinvolto oltre 200 persone tra i 60 e i 70 anni: il 40% ha dichiarato che il dolore provato ha compromesso la vita professionale, con una perdita di circa 13 giorni lavorativi e il 55% ha sottolineato che nella fase più acuta non è stato più in grado di gestire autonomamente diverse attività quotidiane. "Questo dolore ha la particolarità di essere molto resistente alle comuni terapie antalgiche - spiega Sandro Giuffrida, Direttore della U.O.C. di Igiene e Sanità Pubblica dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria - per questo motivo è determinante il ruolo della prevenzione. Ma su questa patologia c'è un gap comunicativo: la percezione del rischio di ammalarsi di Zoster è elevata solo nelle persone che hanno conosciuto la malattia. Chi non ha questa percezione, in genere, non sa nemmeno che esiste un vaccino". Per veicolare le informazioni un ruolo importante è quello del medico di medicina generale. "Vaccinare tutta la popolazione, con un'attenzione proprio verso le fasce più fragili, è l'unico modo per prevenire le conseguenze associate al Fuoco di Sant'Antonio - aggiunge inoltre Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato di MSD Italia - abbiamo la possibilità di farlo con un vaccino in una sola dose, che ha dimostrato efficacia e tollerabilità". 

L'Herpes Zoster o Fuoco di Sant'Antonio è una malattia comune e dolorosa che colpisce il nervo sensitivo e la cute circostante. È causato dalla riattivazione del virus Varicella-Zoster (VZV), lo stesso virus che causa la varicella, generalmente in età pediatrica.

Dopo la guarigione dalla varicella, il virus Varicella-Zoster (VZV) rimane latente nei gangli sensitivi del midollo spinale e tronco encefalo grazie al sistema immunitario, che ne impedisce la riattivazione. Il naturale declino del sistema immunitario, generalmente a partire dai 50 anni di età, può comportare la riattivazione del virus.

L'Herpes Zoster si associa a complicazioni in circa la metà dei pazienti adulti colpiti. La più comune di tali complicanze è la Nevralgia Post-Erpetica (PHN), un dolore neuropatico prolungato e di intensità severa dovuto ai danni causati dalla riattivazione del virus VZV lungo i nervi. La PHN può persistere per mesi o addirittura per anni. Altre complicanze riguardano il nervo ottico, la perdita dell’udito, le infezioni cutanee, cerebrali e viscerali.

In Europa, quasi ogni adulto (oltre il 95%) ha contratto la varicella ed è quindi a rischio di sviluppare l'Herpes Zoster. Sono circa 1,7 milioni i nuovi casi registrati ogni anno in Europa1. Non è possibile prevedere chi si ammalerà di Herpes Zoster, ma invecchiando, il nostro sistema immunitario si indebolisce, quindi aumenta la possibilità che il virus si riattivi: due casi su tre di Herpes Zoster si manifestano dopo i 50 anni2,3. In Italia si registrano 157.000 nuovi casi ogni anno (quasi 18 casi ogni ora) pari a un’incidenza di 6,3 per 1.000 persone/anno4.

La sintomatologia è caratterizzata da mal di testa, affaticamento, malessere generale, dolore, bruciore, prurito o fitte nell’area cutanea interessata che presenta inizialmente eritema e bolle piene di liquido, che dopo alcuni giorni si aprono e si trasformano in croste. La fase acuta dura da 2 a 4 settimane5.

Il dolore neuropatico6

Il quadro clinico acuto dura circa 2-4 settimane, ma per alcune persone l'Herpes Zoster può portare a complicanze debilitanti e potenzialmente gravi.

La complicanza più comune è nota come Nevralgia Post-Erpetica (PHN), un dolore nevralgico persistente nell'area interessata dall'Herpes Zoster, che le persone avvertono dopo la guarigione delle lesioni cutanee. Si stima possa colpire tra il 10 e il 20% dei soggetti di età >50 anni che hanno contratto il Fuoco di Sant’Antonio. In Italia si stima che la Nevralgia Post-Erpetica colpisca quasi il 10% dei soggetti: praticamente quasi 2 soggetti ogni ora.

Il dolore, di tipo neuropatico, è una conseguenza diretta della risposta al danno al nervo periferico causata dalla replicazione del virus nelle terminazioni nervose.

La Nevralgia Post-Erpetica è uno stato doloroso prolungato avvertito come bruciore, fitte o sensazione di martellamento. In alcune persone la Nevralgia Post-Erpetica si manifesta in forma così severa da impedire il proseguimento di una vita normale – persino un leggero soffio di vento contro la pelle può essere doloroso e angosciante.

Trattamenti

L’obiettivo delle cure è di limitare il più possibile la replicazione del virus e alleviare il dolore che accompagna la fase acuta. Farmaci antivirali vengono prescritti per limitare la durata e la severità dell’infezione, possibilmente entro le 72 ore successive alla comparsa dell’eruzione cutanea. Per il trattamento del dolore può essere necessario combinare più terapie.

Nel dolore da neuropatia post-erpetica i comuni analgesici antinfiammatori sono inefficaci e le linee guida evidence-based specifiche raccomandano l’utilizzo di farmaci antiepilettici e antidepressivi o preparazioni topiche associate a farmaci e a trattamenti non farmacologici.

Impatto economico

I costi di Herpes Zoster e della sua complicanza più importante, la Nevralgia Post-Erpetica, non sono associati soltanto a cure e ospedalizzazione. Dopo il primo manifestarsi della patologia, alcuni pazienti possono andare in pensione anticipatamente o diventare sempre più dipendenti dal caregiver. Uno studio condotto in Italia mette in evidenza che il budget impact a livello nazionale di Herpes Zoster e Nevralgia Post Erpetica si attesta attorno ai 49 milioni di euro/anno tra costi diretti e indiretti; questi ultimi rappresentano un terzo dei costi totali7.

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