Il morbo di Parkinson si sviluppa nel cervello seguendo le "autostrade dei neuroni", cioè la connettività cerebrale. E' quanto emerge da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori, tra cui quelli della canadese McGill University, che hanno testato la teoria secondo la quale la degenerazione del cervello dovuta alla malattia di Parkinson abbia origine nelle aree subcorticali del cervello (cioè quelle che si trovano sotto la corteccia) e si diffonda attraverso il reticolo dei neuroni proprio fino alla corteccia cerebrale, dunque nella parte più esterna.
Secondo lo studio le aree del cervello più collegate alle regioni subcorticali hanno avuto una maggior degenerazione nell'arco di un anno.
Il lavoro canadese, pubblicato sulla rivista Nature Communications, sostiene questa teoria di sviluppo della patologia, che si pensa sia una conseguenza della propagazione di una proteina tossica. Questo lavoro, dicono dall'ateneo, mette in luce il meccanismo del morbo di Parkinson e può guidare lo sviluppo e il test degli interventi terapeutici. In Italia sono affetti da Parkinson circa 250.000 persone: ogni anno si registrano circa 6mila nuovi casi. (ANSA).