- Pazienti anziani curati otto volte su dieci con farmaci testati su individui molto più giovani con sperimentazioni da cui gli over 65 sono esclusi. L'allarme arriva dagli esperti al 63mo Congresso nazionale della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) che si tiene a Roma fino al primo dicembre.
Le medicine prescritte alle persone avanti con l'età, dicono gli specialisti, presentano il rischio di non essere abbastanza efficaci, sicure e ben tollerate. "Le sperimentazioni cliniche coinvolgono raramente gli anziani veri - spiegano - che oltre alla malattia per cui vengono curati ne hanno almeno un altro paio e per giunta sono in politerapia". Questo può aumentare notevolmente il pericolo di eventi avversi e la possibilità che la terapia non sia efficace. I geriatri chiedono quindi che le sperimentazioni non siano limitate a pazienti selezionati per individuare candidati 'ideali', ma vengano realizzati anche trial clinici che includano gli anziani che arrivano in ambulatorio o in ospedale per avere terapie realmente efficaci e sicure.
"I dati raccolti nell'ambito di studi condotti dal Dipartimento biomedico di Medicina interna e specialistica dell'Università di Palermo sono allarmanti: fino a 8 pazienti su 10 con broncopneumopatia cronico-ostruttiva, problema molto diffuso fra gli over 65, è curato con farmaci che sono stati approvati in sperimentazioni cliniche alle quali non avrebbero potuto accedere", sottolinea Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della Sigg. E conclude: "Lo stesso accade fino alla metà dei pazienti in trattamento con farmaci antiasmatici. Si tratta in sostanza di soggetti che per altre patologie o terapie in atto, per condizioni cliniche o per età non sarebbero stati inclusi nei trial dei farmaci che poi vengono loro prescritti: medicinali che si sono perciò dimostrati efficaci e privi di rischi in pazienti 'ideali', ben diversi da quelli ai quali vengono poi somministrati".