Le amicizie vere, legami forti in cui si crede, potrebbero proteggere la memoria e tenere a bada il declino mentale tipico dell'età e potrebbero, quindi, contribuire a difendere dal rischio di demenza.
Lo suggerisce uno studio sui cosiddetti superager, gli anziani dalla mente giovane (80enni che presentano un livello di abilità cognitive del tutto comparabile a quello di un 50enne medio) pubblicato sulla rivista PLOS ONE, il primo a confrontare questi speciali individui con persone normali su un fronte non più solo prettamente fisico e biologico (ovvero cosa ha di diverso la loro mente), ma sul versante del benessere psicologico e relazionale, per vedere se anche questi aspetti possano fare la differenza sull'invecchiamento mentale di un individuo. Lo studio è stato condotto presso la Northwestern university e coordinato da Emily Rogalski.
È emerso che i 'superager', rispetto a individui normali, tendono ad avere un maggiore benessere psicologico e sociale e a beneficiare di legami di amicizia solidi e duraturi, più di quanto non avvenga tra individui nella media.
Ciò non significa che basti avere amicizie forti per proteggersi dalla demenza ma che, insieme ad altri noti fattori protettivi come la dieta sana, avere rapporti sociali soddisfacenti può dare un contributo prezioso contro il declino mentale. (ANSA).