Per invecchiare bene e contrastare il naturale declino fisiologico sono importanti il giusto stile di vita e l'esercizio fisico. E, in più, anche una giusta idratazione. A stabilirlo è uno studio condotto dall'Università di Birmingham, che ha analizzato un gruppo di appassionati di ciclismo tra i 55 e i 79 anni "per determinare quanto il declino delle funzioni corporee sia dovuto al processo di invecchiamento in sé e quanto sia invece imputabile all'inattività fisica". La conclusione dello studio, riportata dal sito In a Bottle (www.inabottle.it), è che "fare movimento rallenta l'invecchiamento se viene unito a una corretta idratazione".
La ricerca ha coinvolto 84 maschi e 41 femmine, sani e in grado di percorrere in bici 100 km in un tempo minimo di 5,5 ore. I volontari sono stati sottoposti a test sui parametri cardiovascolari, respiratori, metabolici, neuromuscolari, endocrini e cognitivi. "Paragonando i vari profili, non è stata rilevata una corrispondenza precisa tra età e marcatori fisiologici", aggiungono gli esperti. "Il valore aggiunto della ricerca - prosegue In a Bottle - è quello di costruire un campione rappresentativo di una popolazione non più giovanissima ma ancora attiva, sgomberando il campo dall'usuale confusione che si fa tra senilità e lo stile di vita che la accompagna. La vita sedentaria non è una condizione inevitabile dell'età matura e l'aspettativa di vita non va studiata partendo dal presupposto che necessariamente le due variabili si accompagnino". Questa attività fisica non deve essere necessariamente intensiva: "L'importante è praticarla con costanza, anche attraverso semplici abitudini: una passeggiata, un giro in bicicletta".
Durante l'attività fisica, inoltre, "per il buon funzionamento dell'organismo deve essere tenuto in considerazione l'equilibrio idrico, e cioè il pareggio tra le entrate e le uscite di acqua dall'organismo".
La corretta idratazione, proseguono gli esperti, permette di "allenare" anche la termoregolazione, ovvero la capacità del corpo di regolare la nostra temperatura interna. Questo perché "l'acqua necessaria giornalmente a una temperatura di 20 gradi può infatti triplicare se la temperatura sale a 40 gradi. Se a questo aggiungiamo l'energia calorica prodotta dall'attività sportiva, è ancor più evidente quanto sia importante e vitale bere correttamente". (ANSA).