ROMA - Sono circa il 30-40% i ragazzi con malattie croniche che hanno difficoltà nel passaggio dalle cure pediatriche a quelle dell'adulto. Ciò può portarli a un abbandono delle cure. Il tema della transizione dalle cure pediatriche a quelle dell'adulto è molto delicato e riguarda sia i ragazzi con malattie croniche o rare - per quelle patologie vengono attentamente monitorati dai pediatri e dagli specialisti - che i ragazzi sani. Anzi, proprio su questi ultimi è bene focalizzare l'attenzione, perché non finiscano trascurate le problematiche tipiche dell'adolescenza e ogni forma di disagio, anche emotivo.
Al tema di questa transizione dal pediatra al medico degli adulti è dedicata una guida presentata oggi dalla Sipps, Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, in collaborazione con le principali società scientifiche della pediatria e dell'età adulta. "Al di là di assistere nella transizione coloro che hanno una patologia, c'è poi la questione dell'adolescente sano che non ha problemi ma è un adolescente", spiega Giampietro Chiamenti, presidente Fimp, Federazione nazionale medici pediatri.
"Il progetto prevede tre grandi capitoli - l'adolescenza, la transizione e la formazione del pediatra e del medico dell'adulto - all'interno dei quali sono sviluppate le criticità che riguardano sia l'adolescente con patologia sia l'adolescente sano e le sue peculiarità nel momento del passaggio dal pediatra al medico dell'adulto - aggiunge - una corretta procedura di transizione è dimostrata favorire e aumentare l'aderenza alla prevenzione e alle terapie, con significative ricadute in termini di salute, qualità della vita e riduzione della spesa sanitaria". L'idea dei pediatri Sipps è proporre l'istituzione del "Passaporto dell'adolescente", una sorta di carta d'identità con il pregresso clinico che potrà sicuramente agevolare la conoscenza e le informazioni.