Ogni anno nel mondo nascono 8 milioni di neonati con una malformazione o un'anomalia congenita che può causarne la morte o gravi danni. Di questi, 25.000 solo in Italia, praticamente 480 a settimana. A puntare l'attenzione sul problema, chiedendo di fare più prevenzione tra le coppie che desiderano avere figli, è la Società Italiana di Neonatologia (SIN), in occasione della Giornata Mondiale dei Difetti Congeniti, che si celebra il 3 marzo.
Considerando tutti i casi, la frequenza dei difetti congeniti è stimata essere intorno al 5%: un bambino ogni 20 nati presenta una malformazione, da quelle più frequenti, come le anomalie cardiache, a quelli più rari, come sindrome di down, spina bifida e il 'labbro leporino', fino a quelli rarissimi, come la anencefalia, o mancato sviluppo del cervello. Ma si fa poca prevenzione. "Gli organi dei bimbi si formano durante le prime settimane di gravidanza, prima ancora che la donna realizzi di essere incinta", afferma il presidente della Sin Fabio Mosca. Ma, prosegue, "quello che manca è una politica di prevenzione che inizi prima della gravidanza, appena la coppia comincia a pensare di avere un figlio".
Un solo dato, ma molto indicativo, riguarda l'assunzione di acido folico già prima del concepimento, cosa che permette di ridurre il rischio di difetti del tubo neurale: in Italia, spiega la Sin, solo una donna su quattro assume acido folico prima di iniziare la gravidanza. Di qui la Giornata Mondiale del 3 marzo, per diffondere sensibilizzazione in tutti i Paesi, attraverso iniziative di informazione e anche sui social, con l'hashtag #WorldBDDat.