Passare il filo interdentale e poi lavare i denti è la sequenza migliore per rimuovere più placca possibile. È emerso da uno studio clinico pubblicato sul Journal of Periodontology (JOP), pubblicato dalla American Academy of Periodontology (AAP), Società Americana di Parodontologia.
Lo studio è stato condotto da esperti del Dental Materials Research Center presso la Mashhad University of Medical Sciences in Iran. La pulizia dentale è fondamentale per prevenire la malattia delle gengive, la parodontite, ricorda in una nota il presidente AAP, Steven Daniel: se batteri e placca si accumulano sui denti e alla loro base, le gengive si infiammano e alla lunga possono ritirarsi, lasciando esposti i denti, col rischio di perdita di attaccamento e caduta.
Gli esperti hanno chiesto a 25 volontari di lavarsi prima i denti e poi usare il filo interdentale per alcuni giorni; poi di seguito i partecipanti dovevano invertire la sequenza della pulizia, passando prima il filo e poi lavando i denti. Ebbene, è emerso che questa seconda sequenza è più efficace nella rimozione della placca, probabilmente perché smuovere placca e detriti che restano tra i denti rende poi più efficace il lavoro dello spazzolino nella rimozione dello sporco. Inoltre questa sequenza fa sì che una più alta concentrazione di fluoro (un minerale presente in molti dentifrici e protettivo contro la carie) resti nella bocca.
Si tratta di una sperimentazione interessante ma sarebbe stato utile ancora di più prendere in considerazione gli effetti dello spazzolamento senza filo e del solo filo interdentale senza spazzolamento (come gruppi di controllo) per osservare le eventuali differenze di risultato in termini di rimozione della placca, spiega Luca Landi, presidente eletto della Società Italiana di Paeodontologia e Implantologia (SIdP). Le conclusioni tratte dagli autori sono comunque interessanti, sostiene Landi: "passare il filo fa bene ed è efficace, particolarmente se viene fatto prima dello spazzolino rendendo più facile la rimozione del biofilm e aumentando la concentrazione di fluoro che resta nello spazio interprossimale dopo lo spazzolamento".