In Italia non vi è al momento alcuna epidemia da meningite e l'unica situazione da monitorare è rappresentata dalla Toscana, dove negli ultimi due anni si sono registrati vari casi di meningite da meningococco C. La circolazione dei germi che causano la malattia è infatti nella norma attesa, in linea coi numeri degli ultimi anni. A rassicurare sono il ministero della Salute e gli epidemiologi, che raccomandano la vaccinazione alle categorie consigliate, ovvero i bambini nel primo anno di età e gli adolescenti.
- LA MENINGITE: è una malattia del sistema nervoso centrale con imfiammazione delle meningi. Può essere determinata da germi assai vari che colpiscono in maniera episodica, difficilmente prevedibile, attraverso contatti e portatori sani. Possono causare la meningite batteri come il meningococco (di vari ceppi, come il tipo B e il tipo C, molto aggressivo, di recente e alta visibilità nelle cronache a causa della sua concentrazione in Toscana e della sua letalità, oppure altri tipi come A, Y, W135), lo pneumococco (l'agente della polmonite invasiva), l'emofilo influenzale, ma anche il bacillo della tubercolosi, così come stafilococchi, streptococchi e batteri coliformi (batteri comuni, ma con aggressività variabile, spesso secondo le condizioni di salute della persona colpita), che però non danno origine alla malattia nella sua forma invasiva.
- I NUMERI: Nel 2016 sono stati segnalati 178 casi di meningite da meningococco, con un'incidenza in lieve aumento rispetto al triennio 2012-14, ma in diminuzione rispetto al 2015. Ciò è dovuto alla presenza in Toscana di una trasmissione più elevata che nel resto d'Italia, dove la situazione è costante. Il numero totale dei casi di meningite, dovuti, quindi, anche agli altri germi indicati, è passato da 1479 nel 2014, a 1815 nel 2015 e a 1376 nel 2016, quindi con una discreta diminuzione rispetto al biennio passato. La letalità della meningite è di circa il 10% nei casi dovuti a pneumococco (98 deceduti su 940 pazienti nel 2016) e di circa il 12% nei casi da meningococco (21 su 178 pazienti), che aumenta al 23% nel caso in cui il ceppo di meningococco sia il C (13 su 51 pazienti).
- LE FASCE A RISCHIO, CHI DEVE VACCINARSI: i bambini piccoli e gli adolescenti, ma anche i giovani adulti, sono a rischio più elevato di contrarre la malattia. Per quanto riguarda il sierogruppo B, la maggior parte dei casi si concentra fra i bambini più piccoli, al di sotto dell'anno di età. La vaccinazione contro il meningococco C, o meglio il vaccino tetravalente, è certamente consigliabile per gli adolescenti.
Per chi è stato vaccinato da bambino al momento non è previsto alcun richiamo, anche se è comunque consigliabile effettuarlo.
In Regioni come la Toscana tale vaccino è attivamente offerto.
La vaccinazione negli adulti non è raccomandata a meno che non siano presenti fattori di rischio. Chi vuole può comunque ricorrere alla vaccinazione, anche se non gratuitamente (a parte Toscana o contesti particolari), rivolgendosi alla ASL o facendosi prescrivere il vaccino dal proprio medico.
- I VACCINI A DISPOSIZIONE: esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco: il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC) è il più frequentemente utilizzato, e protegge solo dal sierotipo C; il vaccino coniugato tetravalente, che protegge dai sierogruppi A, C, W e Y; il vaccino contro il meningococco di tipo B, che protegge esclusivamente contro questo sierogruppo. La scheda vaccinale attualmente in vigore prevede la vaccinazione anti meningococco C nei bambini che abbiano compiuto un anno di età, mentre è consigliato un richiamo con vaccino tetravalente per gli adolescenti.