- La legge italiana sull'aborto compie 40 anni quest'anno, e rimane tra le più valide al mondo, anche se sotto alcuni aspetti come l'eccesso di medici obiettori andrebbe migliorata. L'analisi è degli esperti del Guttmacher Institute americano, che hanno appena pubblicato un rapporto sull'accesso all'interruzione di gravidanza nel mondo.
Il nostro paese, si legge nel documento, fa parte di quelli che hanno le leggi meno restrittive sull'aborto. Contrariamente a quello che si può pensare, sottolineano gli esperti, a un maggiore proibizionismo non corrisponde un tasso minore, anzi.
Nei paesi dove è illegale ci sono in media 37 interruzioni ogni mille donne in età fertile, mentre dove è permesso 34 ogni mille. "Le proibizioni - scrivono gli esperti - hanno invece l'effetto di aumentare il rischio di aborto non sicuro".
Se la legge 194 è quindi sulla carta la migliore possibile sia per diminuire gli aborti, come dimostra il dato italiano di 6,5 aborti ogni mille donne, in continuo calo, che per garantirne la sicurezza, sull'applicazione, c'è più di qualche neo, sottolinea all'ANSA Katrine Thomasen del Center for Reproductive Rights, uno degli autori del rapporto. "La legge impone un obbligo legale alle autorità di garantire alle donne l'accesso ai servizi. - spiega -. Tuttavia nella pratica spesso le donne hanno grandi difficoltà, c'è un numero insufficiente di personale non obiettore in molte regioni e strutture".