Nel 2017 il Servizio sanitario Nazionale ha sprecato oltre 21 miliardi di euro, quasi un euro su cinque. Lo ha calcolato la Fondazione Gimbe nel suo rapporto sulla sostenibilità presentato oggi. "Vengono aggiornate le stime sull'impatto degli sprechi sulla spesa sanitaria pubblica 2017 - si legge nel documento, secondo cui la cifra degli sprechi è in calo di 1,3 miliardi rispetto al 2016 - 21,59 miliardi di euro erosi da sovra-utilizzo di servizi e prestazioni sanitarie inefficaci o inappropriate (6,48 miliardi), frodi e abusi (4,75 miliardi), acquisti a costi eccessivi (2,16 miliardi), sottoutilizzo di servizi e prestazioni efficaci e appropriate (3,24 miliardi), complessità amministrative (2,37 miliardi), inadeguato coordinamento dell'assistenza (2,59 miliardi)".
Il Rapporto analizza anche la spesa sanitaria 2016 che, secondo le stime effettuate, ammonta a 157,613 miliardi di euro, di cui 112,182 miliardi di spesa pubblica, 45,431 miliardi di spesa privata (di cui 5,601 miliardi di spesa intermediata, cioè gestita da fondi e assicurazioni) e 39,830 miliardi di spesa a carico delle famiglie (la cosiddetta 'out of pocket'). "Al di là di rivalutare cifre assolute e composizione percentuale della spesa sanitaria - spiega il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta - la vera sfida è identificare il ritorno in termini di salute delle risorse investite: le nostre stime preliminari dimostrano che il 19% della spesa pubblica, almeno il 40% di quella out-of-pocket ed il 50% di quella intermediata non producono alcun ritorno in termini di salute".