Nei primi tre mesi dell'anno sono 557 i casi di morbillo segnalati in Italia, di cui 177 a gennaio, 170 a febbraio e 210 a marzo, con un'incidenza di 36,8 casi per milione di abitante. Per il 31% dei malati c'è stata almeno una complicanza, tra cui anche due casi di encefalite e un adulto di 45 anni è morto per complicanze respiratorie. Lo segnala l'ultimo bollettino Morbillo&Rosolia news dell'Istituto superiore di sanità. Sono stati segnalati 62 casi in bambini sotto i 5 anni di età, di cui 21 con meno di 1 anno.
Secondo i dati riportati, ben 18 Regioni hanno segnalato casi, anche se oltre la metà si è concentrata in Lombardia e Lazio, con incidenze ben più alte rispetto alla media nazionale (rispettivamente 64,6 e 93,6). L'età media delle persone colpite è stata 30 anni, ma sono stati segnalati 62 casi in bambini sotto i 5 anni di età, di cui 21 con meno di 1 anno. Non sono mancati casi anche tra chi lavora con il pubblico: 29 quelli riportati tra gli operatori sanitari e 8 tra gli operatori scolastici, dei quali nessuno era vaccinato. Il 40,2% di chi ha avuto complicanze è stato ricoverato e un ulteriore 26,9% si è rivolto ad un Pronto Soccorso. I dati dell'Istituto superiore di sanità mostrano come il morbillo abbia un andamento ciclico con picchi epidemici (oltre 300 casi) nei mesi di giugno 2013 e gennaio 2014, una diminuzione nel 2015, una lieve ripresa nel 2016, e un nuovo picco di 973 casi a marzo 2017. Dopo una progressiva diminuzione dei casi, a gennaio 2018 c'è stata una nuova ripresa che ha raggiunto il picco ad aprile 2018 con 496 casi, per poi diminuire progressivamente fino a raggiungere 56 casi nel mese di settembre 2018. Il numero di casi è rimasto pressoché stabile nei mesi successivi fino a dicembre 2018 (78). Nel mese di gennaio 2019 il numero di casi segnalati è raddoppiato rispetto al mese precedente, e un ulteriore aumento è stato registrato lo scorso marzo.