/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Acqua potabile, ma non troppo

Acqua potabile, ma non troppo

In Spagna scoperti microrganismi che causano infezioni

28 giugno 2017, 19:04

Redazione ANSA

ANSACheck

Esemplari di Cryptosporidium trattati con una tecnica di immunofluorescenza (fonte: J. Quílez Cinca/Unizar) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Esemplari di Cryptosporidium trattati con una tecnica di immunofluorescenza (fonte: J. Quílez Cinca/Unizar) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Esemplari di Cryptosporidium trattati con una tecnica di immunofluorescenza (fonte: J. Quílez Cinca/Unizar) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L’acqua potabile forse non lo è poi così tanto: analisi condotte in Spagna hanno scoperto due microrganismi responsabili di infezioni, anche se a livelli tali da non rappresentare un rischio per la salute umana. Ma secondo i ricercatori dell’Università di Saragozza, che hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista Science of the Total Environment, sarebbe comunque opportuno mantenere alta la guardia, a causa dell’ampia diffusione di questi parassiti e dell’inefficienza dei normali trattamenti per l’acqua potabile, che non riescono a eliminarli del tutto.

I microrganismi del genere Cryptosporidium e Giardia sono tra le più comuni cause delle epidemie di diarrea nei Paesi sviluppati, che possono coinvolgere migliaia di persone: ad esempio, nel 2004 un’epidemia di Giardia ha colpito circa 2.500 persone a Bergen, in Norvegia, mentre nel 2003 a Milwaukee, Stati Uniti, ci sono stati più di 400.000 casi. Il Regno Unito è l’unico Paese europeo in cui gli impianti che forniscono acqua potabile fanno analisi sistematiche, purtroppo molto costose, per individuare la presenza di questi parassiti.

I ricercatori hanno cercato la presenza dei due microrganismi in campioni presi da impianti di trattamento delle acque in Aragona, una regione nordorientale della Spagna: i risultati mostrano la presenza di entrambi i parassiti in 11 dei 20 impianti analizzati. “Le tecniche di purificazione dell’acqua non sono del tutto affidabili nel rimuovere o rendere innocui questi microrganismi, perché spesso sono resistenti ai trattamenti con il cloro. Questo vuol dire che se l’acqua in entrata agli impianti li contiene in alte concentrazioni, l’acqua trattata potrebbe ancora contenerne abbastanza per causare epidemie”, dichiara Joaquín Quílez, uno dei ricercatori.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza