Pronto il primo organismo su chip, per sperimentare nuovi farmaci e scoprire possibili effetti collaterali prima che siano testati sugli esseri umani. Ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) sono riusciti a realizzarlo in una minuscola piattaforma in grado di connettere i tessuti di 10 organi e di replicarne accuratamente le complesse interazioni. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports.
Quando sviluppano un nuovo farmaco, i ricercatori si basano sulle loro conoscenze della malattia per identificare il bersaglio migliore e realizzare composti adatti allo scopo. I test preliminari sugli animali offrono informazioni sulla sicurezza e l'efficacia delle sostanze, ma potrebbero non rivelare gli effetti collaterali. Inoltre, spesso composti che funzionano negli animali falliscono negli esseri umani.
Per ovviare a questi problemi, i ricercatori, guidati da Collin Edington e Wen Li Kelly Chen, hanno realizzato una piattaforma che permette ai tessuti di crescere e interagire come farebbero nel corpo umano, imitandone tutte le funzioni principali. Ogni organo consiste in un agglomerato di 1 o 2 milioni di cellule che derivano da campioni prelevati direttamente dai pazienti e la piattaforma contiene anche minuscole pompe che controllano il flusso di liquidi tra gli organi, replicando la circolazione del sangue, delle cellule immunitarie e delle proteine.
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