Il primo ritratto dell'Uomo di Denisova, vissuto fra tra 70.000 e 40.000 anni fa, contemporaneamente ai Neanderthal e all'Homo Sapiens: è stato ricostruito analizzando le modifiche genetiche indotte dall'ambiente ed è un passo importante verso la capacità di ottenere l'identikit di un individuo dal suo Dna. Mostra che i Denisovani somigliavano ai Neanderthal nella forma del volto un po' allungata e nell'ampiezza delle pelvi, ma erano diversi da loro e anche dagli uomini moderni nella forma del cranio.
Pubblicato sulla rivista Cell, il risultato si deve ai ricercatori coordinati da Liran Carmel dell'Università Ebraica di Gerusalemme.
"Forniamo la prima ricostruzione dell'anatomia scheletrica dei Denisovani", rileva Carmel. "In molti tratti - aggiunge - i Denisovani assomigliavano ai Neanderthal, ma in altri somigliavano a noi e in altri erano unici". Finora non era stato possibile ricostruire l'aspetto di questi uomini primitivi perché l'intera collezione di resti degli uomini di Denisova comprende un mignolo, tre denti e una mascella inferiore. Ora, i ricercatori ci sono riusciti estraendo le informazioni anatomiche dai modelli di attività dei geni. Tali modelli sono stati dedotti sulla base delle modifiche genetiche indotte dall'ambiente, che sono modifiche chimiche del Dna che influenzano l'attività dei geni senza cambiare la sequenza sottostante.
Per testare il metodo, i ricercatori lo hanno prima applicato a due specie la cui anatomia è nota, il Neanderthal e lo scimpanzé, e hanno visto che circa l'85% delle ricostruzioni dei tratti erano accurati. Quindi lo hanno applicato per ricostruire il ritratto dell'Uomo di Denisova. In questo modo è stato possibile identificare 56 caratteristiche anatomiche in cui i Denisovani differivano dagli uomini moderni e dai Neanderthal, 34 delle quali nel cranio. A esempio, il cranio dei Denisovani era probabilmente più largo di quello degli uomini moderni e dei Neanderthal e anche l'arco dentale era probabilmente più ampio.
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