Le alghe derubano i batteri del loro Dna per resistere meglio allo stress e per compensare i periodi di carenza di carboidrati nelle sostanze di cui si nutrono. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Science Advances dal gruppo dell’Università americana Rutgers, coordinato da Debashish Bhattacharya e dell’Accademia cinese delle scienze della pesca.
Gli autori dello studio hanno analizzato le sequenze genetiche di 23 specie di alghe brune e dorate, e hanno creato una banca dati di più di 524.000 proteine di questi organismi. I risultati mostrano che in media l’1% dei geni di queste alghe deriva dai batteri.
Lo studio, spiegano gli autori, indica che “l’acquisizione di geni dai batteri ha un impatto significativo sull’evoluzione di alghe antiche, vecchie anche di un miliardo di anni. Si tratta spesso - precisano gli esperti - di organismi unicellulari, come le diatomee e i dinoflagellati, alla base della catena alimentare degli oceani”, il cosiddetto fitoplancton.
La fotosintesi delle alghe, ricordano infatti gli autori dello studio, produce circa il 70% dell’ossigeno che respiriamo. Molte di queste specie, ad esempio le diatomee, sono inoltre responsabili di circa il 45% della produzione primaria globale di materia organica.
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