Decimo compleanno per Borexino, il grande 'cacciatore' di neutrini che dalle viscere del Gran Sasso cerca di svelare i segreti racchiusi nel 'cuore' del Sole e della Terra. Per celebrare questo anniversario, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) ha chiamato a raccolta i più importanti fisici e astrofisici del mondo, riuniti fino al 7 settembre ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso (Lngs) e al Gran Sasso Science Institute (Gssi): da Art McDonald, premio Nobel per la fisica nel 2015, fino a Laura Cadonati, vice-responsabile della collaborazione Ligo tra i protagonisti della scoperta delle onde gravitazionali.
A fare gli onori di casa c'è Gianpaolo Bellini, ideatore dell'esperimento Borexino e suo coordinatore per 22 anni, insieme al presidente Infn Fernando Ferroni e al direttore dei Lngs Stefano Ragazzi. Le celebrazioni saranno l'occasione per fare il punto sui traguardi scientifici tagliati in questi anni da Borexino, come ad esempio la misurazione in tempo reale dell'energia rilasciata al centro del Sole e lo studio più completo mai prodotto finora dei neutrini solari alle varie energie. Ma il gigante Borexino non lavora solo col naso all'insù: indaga pure il cuore del nostro pianeta e, attraverso i geoneutrini, ha confermato che siamo seduti su una stufa, il cui calore è in parte prodotto dal decadimento radioattivo dell'uranio-238 e del torio-232 presenti nel mantello terrestre.
Tra i risultati della sua decennale carriera, Borexino vanta anche la prima osservazione nel vuoto del fenomeno di oscillazione dei neutrini.
L'esperimento Borexino, frutto della collaborazione tra Italia, Germania, Francia, Polonia, Stati Uniti e Russia, "non ha finito il proprio lavoro - spiega Bellini - e sta tuttora facendo grandi sforzi per ottenere l'evidenza sperimentale delle reazioni nucleari che dominano l'universo e dell'esistenza o meno di un quarto neutrino".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA