C'è la giovanissima Abigail, che a 17 anni indossa la tuta spaziale sognando di conquistare Marte. C'è Samantha Cristoforetti, che nello spazio invece c'è già stata, immortalata mentre si prepara al lancio verso la Stazione spaziale. E c'è anche l'ingegnere aerospaziale Amalia Ercoli Finzi, che prossima agli 80 anni è riuscita a rincorrere una cometa con la missione Rosetta. Sono tre generazioni di donne con la 'testa fra le stelle', quelle protagoniste di 'Space Girls, Space Women – Lo spazio visto dalle donne', la mostra voluta in Italia dall'Agenzia spaziale italiana (Asi) che sarà aperta al pubblico dal 20 aprile presso il Museo della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, con inaugurazione a seguire nel mese di maggio a Roma, nella sede dell'Asi.
Accompagnata da un'app multimediale con quiz, testimonianze e giochi educativi, la mostra nasce grazie all'agenzia fotografica Sipa Press e al supporto dell'Agenzia spaziale europea (Esa), con l'intento di promuovere il ruolo delle donne nello spazio stimolando soprattutto l'interesse delle più giovani. Nel settore aerospaziale la questione di genere ''sta guadagnando una crescente attenzione'', spiega Simonetta Di Pippo, direttore dell'ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico, tra le protagoniste ritratte nella mostra. Ricordando l'esempio dell'astronauta Peggy Whitson, che in questi giorni ha preso il comando della Stazione spaziale per la seconda volta, Di Pippo sottolinea che ''le donne possono e stanno già facendo molto per il settore aerospaziale: è il momento di investire sul loro talento''.
Restano molte difficoltà, soprattutto nella scalata ai vertici di enti e società. Un treno da non perdere si presenterà da qui a quattro anni, quando due terzi dei lavoratori del settore spaziale europeo andranno in pensione: ''sarà un'occasione per riequilibrare la presenza femminile'', sottolinea Ersilia Vaudo Scarpetta dell'Esa. Per incentivare le donne servono però delle politiche adeguate, come dimostra l'esperienza di successo di Asi, dove la componente femminile supera il 50% anche grazie a iniziative come ''l'asilo nido per i figli dei dipendenti, lo smart working e il telelavoro'', conclude il direttore generale Anna Sirica.
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