Milioni di 'baby' coralli sono stati dispiegati in una guerra subacquea per combattere le alghe infestanti che stanno soffocando parte della Grande barriera corallina, patrimonio mondiale Unesco, che si estende per 2.300 chilometri al largo della costa nordest dell'Australia. A metterla in atto sono i ricercatori della Southern Cross University, della James Cook University e dell'Australian Institute of Marine Science,s che hanno preso di mira cinque localita' al largo della turistica Magnetic Island, 8 chilometri al largo di Townsville, nel Queensland. La cattiva qualita' dell'acqua, lo smaltimento in mare di materiali di dragaggio, le crescenti concentrazioni di nutrienti e i recenti eventi di sbiancamento causati dal riscaldamento delle acque hanno infatti permesso in molte aree alle alghe di prosperare.
Con l'aiuto volontario di 'cittadini scienziati', le alghe sono state rimosse, 'diserbando' di fatto i fondali attorno all'isola. Sui banchi appena ripuliti sono state poi trapiantate circa 2,8 milioni di larve di coralli. Promettenti al momento i i risultati: si sono insediate e i coralli dovrebbero essere chiaramente visibili nell'arco di 6-9 mesi.
Peter Harrison della Southern Cross University, che studia le barriere coralline sin dagli anni 1980, riferisce che in un simile progetto nelle Filippine le microscopiche larve di coralli sono cresciute in tre anni, ciascuna fino alle dimensioni di un piatto da tavola. Il progetto "fa parte di un piu' ampio piano regionale per estendere il piu' possibile la vita delle specie coralline", , ha spiegato alla radio nazionale australiana Abc. "Quello che stiamo facendo - ha detto - e' di guadagnare tempo per i coralli che sono ancora presenti nella Grande Barriera Corallina e nelle altre barriere attorno al mondo".
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