La Nasa potrebbe privatizzare uno dei suoi telescopi spaziali più celebri, Spitzer, a partire dal 2019, quando si esauriranno i fondi stanziati per la sua attività, prestandolo ad un'istituzione accademica o ad un operatore privato. Uno dei più importanti e recenti risultati raggiunti da Spitzer, come riporta il sito Spaceflight Now, è stata la scoperta del sistema Trappist-1, formato da sette pianeti simili alla Terra, che detiene il record per il maggior numero di pianeti potenzialmente abitabili in orbita intorno ad una singola stella. Lanciato nell'agosto 2003 per una missione che inizialmente doveva essere di cinque anni, il telescopio spaziale a infrarossi si sta lentamente allontanando dalla Terra mentre gira in orbita intorno al Sole e quindi le comunicazioni cominciano a farsi più difficili. Tuttavia Spitzer continua a inviare dati e immagini, portando alla scoperta di altri mondi, lontane galassie che popolavano l'universo primordiale e asteroidi nel nostro Sistema Solare.
L'anno scorso la Nasa ha deciso di continuare a finanziare la missione di Spitzer fino all'inizio del 2019, mantenendola attiva mentre viene ultimata la costruzione del nuovo telescopio spaziale James Webb, un progetto da 10 miliardi di dollari che probabilmente porterà al più grande balzo in avanti dell'astronomia fin dal lancio di Hubble, nel 1990. Sia Spitzer che il James Webb lavorano con gli infrarossi, quindi il primo potrebbe essere utile per identificare gli obiettivi che poi il telescopio Webb analizzerà in dettaglio.
Man mano che Spitzer si allontana dalla Terra le operazioni si faranno più complicate, ma il telescopio e gli strumenti a bordo potrebbero essere ancora funzionanti quando giungerà al termine la missione della Nasa, che potrebbe decidere di darlo in prestito ad un soggetto privato, anche se la proprietà resterà sua.
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