Il ritratto del baby universo è finalmente completo si basa sui dati definitivi frutto della missione europea Planck, che ha osservato l'universo giovanissimo attraverso le microonde. "E' la più importante eredità del satellite Planck", ha osservato il responsabile scientifico del programma dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), Jan Tauber. I dati definitivi sono stati presentati a Parigi e completano quelli della missione Planck, alla quale l'Italia ha partecipato con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), e dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
A cinque anni dalla presentazione dei primi dati di Planck, anche quelli definitivi confermano le teorie di riferimento della cosmologia. L'immagine del baby universo mostra zone di colore diverso, corrispondenti a fluttuazioni della temperatura ed è "la conferma che l'universo è popolato da strutture il cui seme è stato gettato durante una fase iniziale di espansione", hanno osservato i ricercatori.
Fonte: ESA/Planck Collaboration
Restano però alcune domande aperte, come quelle relative alla natura della materia oscura, che occupa un quarto dell'universo, e dell'ancora più sfuggente energia oscura, che costituisce circa il 70% del cosmo e che è la responsabile dell'espansione accelerata dell'universo. Dietro questo fenomeno potrebbe "nascondersi la presenza di una nuova fisica ancora da scoprire", ha osservato Marco Bersanelli, dell'Università di Milano, uno dei responsabili dello strumento italiano Lfi (Low Frequency Instrument) a bordo di Planck.
Lanciato nel 2009, il satellite Planck ha raccolto dati fino al 2013 studiando la radiazione cosmica di fondo, il più antico segnale elettromagnetico che possiamo captare nell'universo. Una sorta di fossile che ci racconta di quando l'universo era giovanissimo, 380.000 anni dopo il Big Bang.
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