Una scia brillante ha attraversato il cielo della Sardegna la sera del 20 settembre ed è stato il terzo bolide avvistato dall'inizio dell'estate. E' un fenomeno astronomico molto noto, che può verificarsi una o due volte l'anno, ma i tre avvistamenti non stupiscono gli esperti: "come per tutti gli eventi che non sono certi non esiste una distribuzione periodica normale", ha detto Daniele Gardiol, dell'osservatorio di Torino dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e responsabile del progetto Prisma (Prima Rete per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera) gestito dall'Inaf.
"I bolidi sono meteore brillanti, piccoli frammenti di roccia o ghiaccio staccati da comete o asteroidi", ha spiegato. Quando la Terra attraversa zone ricche di questi frammenti, le meteore interagiscono con l'atmosfera a velocità elevatissime producendo delle scie luminose. Le più familiari sono quelle sottili delle stelle cadenti. "L'intensità dell'evento - ha aggiunto Gradiol - dipende dalle dimensioni dell'oggetto". Le meteore all'origine delle stelle cadenti hanno origine da granelli le cui dimensioni variano da un millimetro a un centimetro.
Nel caso dei bolidi, i frammenti che li producono hanno dimensioni comprese fra un centimetro e decine di centimetri. Il primo bolide dell'estate 2018 è stato avvistato la sera del 18 agosto sul mare Adriatico e segnalato da oltre 120 persone sulla rete del progetto Prima. Il secondo bolide è stato avvistato nella notte dell'8 settembre: dal cielo dell'Austria è passato sul Veneto quindi sull'Adriatico. Entrambi sono stati rilevati dalle telecamere del progetto Prisma, non è stato invece così per il bolide del 20 settembre perché, ha spiegato Gradiol, la rete non ha telecamere sufficienti in Sardegna. "Era inoltre molto basso sull'orizzonte - ha aggiunto - e non siamo in grado di calcolare traiettoria, orbita e dimensioni".
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