Oltre alle tante applicazioni
positive, l'intelligenza artificiale può essere usata anche per
le truffe. Lo dimostra il caso, riportato dal Wall Street
Journal, di un'azienda britannica a cui sono stati spillati
oltre 200 mila euro grazie a una voce ricostruita al computer
che imitava quella dell'amministratore delegato della casa madre
tedesca.
Il caso, racconta il quotidiano che cita la compagnia di
assicurazione che sta seguendo la vicenda per conto
dell'azienda, risale allo scorso marzo. Il Ceo della controllata
britannica ha ricevuto una telefonata da quello che ha creduto
essere l'amministratore delegato del gruppo, mentre invece si
trattava di una voce perfettamente ricostruita al computer
grazie ad un algoritmo. "Non solo il Ceo ha creduto di
riconoscere l'accento tedesco della voce del suo boss - spiega
un portavoce della compagnia di assicurazione - ma ha anche
affermato che questa aveva la sua 'melodia'".
Una prima chiamata chiedeva di trasferire immediatamente 220
mila euro sul conto di un fornitore ungherese, una seconda
affermava che il versamento era stato già rimborsato mentre una
terza chiedeva altri soldi. A questo punto il dirigente
britannico si è insospettito, ma quando già il primo versamento
aveva già preso la via del Messico. Al momento, commenta il
quotidiano, si tratta della prima frode di cui ha notizia che
coinvolge un uso simile dell'Intelligenza Artificiale.
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