Ristoranti senza fornelli per uno stile di vita che promuove produzione e consumo di cibo con valenze sociali ed ecologico, perché ''mangiare crudo ci permette di fare il pieno di energie positive, di trarre forza e salute dai frutti della terra senza sacrificare altre creature. E di assorbirne i colori, le vibrazioni e le proprietà nutritive senza per questo rinunciare al gusto''. Così quattro giovani imprenditori sono partiti dal cibo per aprire a Roma un'azienda ecosostenibile, Tutto Crudo, street food vegano crudista nel cuore dei Parioli, quartiere bon ton della capitale.
L'idea è quella di promuovere il ''buono che fa bene'', dice Andrea Massa, uno degli ideatori del progetto. Ad esempio, per il nostro menu rigorosamente biologico uno dei fornitori è 'La Gramigna' di Rignano Flaminio dove lavorano ragazzi disabili, con pratiche agricole che non prevedono uso di diserbanti e macellazioni. Alla mescita abbiamo solo aziende vegane produttrici di vini e per trovare birra veggie a bassa fermentazione in Italia abbiamo trovato un solo birrificio in provincia di Como.
Nel piccolo locale posate e bicchieri sono biodegradabili e compostabili. E anche le consegne, il delivery viene effettuato con biciclette elettriche. Tutto quello che non viene venduto, viene consegnato in giornata ad "Equo evento", associazione che fa assistenza agli homeless. Il locale non ha fornelli ma sono tre gli chef. Valerio Foglia, Federico Mauceri e Emanuela Grossi hanno seguito i percorsi diversi e, condividendo la stessa visione dei quattro soci, sono pronti a proporre uno stile alimentare innovativo.
Il cibo raw veg non è semplice da ''cucinare''. Servono grandi banchi di lavoro e frigo per assicurare estetica e sicurezza alimentare a chi sceglie di fare una colazione crudista a base di elisir, infusi e dolci fatti con latte di mandorla o di godersi un aperitivo energizzante.
Nel mondo, ha ricordato Massa, nell'ultimo anno sono aumentati del 15% i vegani e i crudisti e anche in Italia i numeri sono in crescita. La nostra, conclude, ''una realtà che mancava a Roma, e il capofila di una tendenza destinata a diventare inarrestabile''.