- ROMA - I prodotti surgelati da gennaio ad agosto di quest'anno hanno registrato nel canale Retail un incremento dei consumi del 2,9%, superiore anche alla crescita del settore alimentare nel complesso (+2,5%), dopo un 2016 sostanzialmente "flat" (+0,1%). Nel dettaglio, sono state circa 328.149 le tonnellate di alimenti surgelati acquistate nei primi 8 mesi dell'anno, con picchi tra i vegetali (+4,1%), l'ittico (+4,4%), le pizze e gli snack (+4,5%). Sono questi i principali dati del "Rapporto sui Consumi dei prodotti surgelati", realizzato dallo IIAS - l'Istituto Italiano Alimenti Surgelati. "Già nel 2016 il settore dei surgelati aveva segnato un andamento migliore rispetto a quello dell'alimentare in generale, che si era fermato a un -0,5% - afferma Vittorio Gagliardi, Presidente dell'IIAS - Nei primi mesi di quest'anno le cose stanno andando ancora meglio e la tenuta positiva del comparto ha fatto di questi prodotti non più degli alimenti 'emergenziali', ma dei veri coprotagonisti della dieta degli italiani". Nel 2016, il consumo pro-capite di prodotti surgelati in Italia è stato pari a 13,69 kg (contro i 13,55 del 2015, +1%). Un consumo che, peraltro, appare non più appannaggio delle sole regioni del Nord Italia: Nord-est (32,9%), Nord-ovest (20,1%), Centro (26,3%) e Sud (20,7%). Andando nel dettaglio, si scopre che il segmento dei vegetali resta uno tra i più amati dai consumatori: nel 2016 ne sono state consumate complessivamente 395.500 tonnellate (+0,6% rispetto il 2015), mentre nei primi 8 mesi del 2017, complice anche l'esplosione di nuove tendenze alimentari come il biologico o il forte incremento di vegetariani e vegani, la crescita, nel solo canale Retail, ha già toccato quota +4,1%. Il surgelato, infine, sottolinea lo Iias, è visto come vero "cibo anti-spreco", perché un consumo frequente di questi prodotti può abbattere del 47% gli sprechi alimentari (che nel 42% dei casi si verificano a livello domestico).