Il cosiddetto carrello della spesa, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, a luglio sale al 2,3% (dal 2,2% di giugno). E' quanto stima l'Istat, in base a dati tendenziali, spiegando come continuino "le tensioni sui prezzi dei prodotti di largo consumo". L'Istituto segnala poi come i prezzi dei vini salgano del 6,8% su base annua. Quanto ai prezzi della pasta, pur diminuendo su giugno e decelerando in termini tendenziali, registrano ancora un'inflazione "sostenuta" (+4,6%).
A spingere il carrello della spesa sono anche gli aumenti dei prodotti alimentari rispetto allo scorso anno, dal vino (+6,8%) alla pasta (+4,6%), dalla frutta (+8,4%) alla verdura (+5%); questo per effetto del clima impazzito che ha fatto sparire quest'anno dagli alberi un frutto su quattro. Lo afferma la Coldiretti, sulla base dei dati Istat sull'andamento dei prezzi a luglio, nel precisare che "il crollo della produzione ha effetti sugli acquisti con il rischio di speculazioni nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola, a danno dei consumatori e dei produttori". L'andamento anomalo di quest'anno, conclude la Coldiretti, conferma cambiamenti climatici che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal caldo al maltempo.
Non a caso il rialzo tendenziale messo a segno dal carrello della spesa è il più forte dal marzo del 2017. A luglio inoltre accelera anche l'indice che raggruppa i prodotti ad alta frequenza di acquisto, inclusi i carburanti: al +2,8% dal +2,7% di giugno. L'Istat infatti fa notare come i beni energetici non regolamentati "contribuiscono, sebbene in misura minore, all'accelerazione dell'inflazione, poiché, pur presentando una variazione negativa pari a -0,6% rispetto al mese precedente, crescono del 10,4% su base annua (da +9,4% di giugno)". In particolare, a confronto con luglio del 2017, il diesel sale del 13,8% e la benzina aumenta del 10,6%. In frenata risultano invece i prezzi della frutta fresca (-5,8% in termini congiunturali; su base annua da +7,9% di giugno a +8,4%). Ma, avverte l'Istituto, "l'accelerazione dell'inflazione sarebbe stata più ampia se non si fosse registrato il rallentamento di oltre un punto percentuale della crescita su base annua dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,9% registrato a giugno a +1,7%)". Dato su cui si riflette la dinamica dei prezzi dei biglietti del trasporto aereo passeggeri, in calo dello 0,2% su base mensile e in frenata su base annua: dl +19,7% di giugno al +6,2%.
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