MILANO - L'Italia del 2017 resta il fanalino di coda in Europa per i consumi, in calo rispetto al 2010 di oltre il 2% (-2,2%) a fronte di un solido +12,7% tedesco, di un +10,2% francese e di una sostanziale stabilità spagnola (0,1%). E anche nell'ultimo anno il dato italiano (+0,7%) è il più basso tra le grandi economie europee. Sono i numeri "non incoraggianti" che emergono dal Rapporto Coop 2018, presentato a Milano. Gli italiani, tuttavia si confermano primi in Europa e nel mondo per spesa alimentare (è il 19% la quota di spesa destinata a cibo e bevande, il massimo dell'ultimo decennio), privilegiando l'acquisto di frutta e verdura. Ciò nonostante, dopo un 2017 molto positivo (anche grazie all'effetto meteo), il primo semestre del 2018 presenta una crescita molto debole (+0,6%) a valore, con un'inflazione del +1,1% e con un netto spostamento a favore dei cibi freschi (+5,4% nel primo semestre) e confezionati (+2%).
"La 'ripresina' a cui stavamo assistendo - commenta il presidente di Coop Italia, Marco Pedroni - sembra essersi fermata. Le vendite della grande distribuzione organizzata nei primi otto mesi del 2018 hanno subito una riduzione dello 0,8%, con l'incertezza che frena il Paese"