BILBAO - Bevande alcoliche e cibo 'spazzatura' potrebbero essere oggetto di restrizioni simili a quelle imposte al tabacco, con confezioni anonime, pubblicità contingentata e aumento delle tasse.
L'ipotesi è concreta, e in parte già attuata in Paesi come il Cile, dove una legge di recente approvazione impone regole stringenti su etichettatura e pubblicità dello junk food, fino ad arrivare a scaffali pieni di confezioni standard bianche e numerate. Questo lo scenario emerso durante la Summer Academy on Food Law and Policy di Bilbao, che da nove anni riunisce esperti di legislazione sul cibo da accademia, istituzioni, mondo no profit e imprese.
In tutto il mondo, come in Europa, si sta affermando una "risposta politica alla diffusione di malattie come diabete e obesità", ha detto il fondatore della Summer Academy Alberto Alemanno che insegna all'Istituto Hec di Parigi, "con approcci comuni su alcol, tabacco e diete, ma le differenze tra questi tre ambiti dovrebbero suggerire approcci legislativi diversi, secondo fattori di rischio diversi".