Niente pesce italiano a tavola in questa settimana per colpa dell'ondata di maltempo che sta bloccando da otto giorni le attività di tutti i pescherecci, sia nel mar Adriatico che nel Tirreno. Raffiche di vento, trombe d'aria e tempeste d'acqua hanno costretto le imbarcazioni, con tanto di ordinanze, a non uscire dai porti e quindi a non poter rifornire i mercati di pesce. Una situazione di allerta che si sta protraendo in molte marinerie ancora in queste ore. Lo fa sapere l'Alleanza Pesca, che ha iniziato a quantificare i danni non solo alle strutture e alle imbarcazioni, ma anche e sopratutto al mancato reddito delle vendite.
La stima a oggi potrebbe essere non meno di 5 milioni di euro. In Veneto, oltre allo stop imposto ai pescherecci per il maltempo, si temono forti perdite per la mitilicoltura. Diversi impianti off shore (in mare aperto), risultano compromessi, se non annientati, dalla violenza del mare e dal vento. Danni ingenti anche alle cavane dei pescatori che si trovano sulla Sacca di Scardovari in provincia di Rovigo; dieci sono state inghiottite dall'acqua con tutte le attrezzature per la pesca.
Dura stangata per il settore anche in Liguria, dove sono state colpite tutte le marinerie da Lerici alla Spezia, Rapallo e il Golfo del Tigullio, Genova Quinto e Genova Boccadasse, Savona, Spotorno e Alassio. Secondo la Coldiretti Liguria la violentissima tempesta ha investito anche in questa zona la mitilicoltura spezzina, con ingenti danni agli stabilimenti a terra, alle attrezzature e alle imbarcazioni. La piccola pesca, da levante a ponente, conta la perdita di numerose imbarcazioni, compresi i piccoli pescherecci che effettuano la pesca a strascico. La Coldiretti Liguria ha fatto sapere di aver già predisposto una richiesta all'Ente Regione e agli organi competenti per l'immediato riconoscimento della calamità naturale in tutto il territorio e la conseguente attivazione del fondo di solidarietà.
Nelle regioni centrali Federpesca segnala l'interramento dei fondali in Toscana all'imboccatura dei porti di Castiglione della Pescaia e di Livorno, che causeranno enormi difficoltà per la ripresa delle normali attività di pesca.
Passando al Lazio, nell'area di Terracina non si sono verificati particolari danni alle imbarcazioni, costrette ancora a rimanere in porto, mentre a Fiumicino è emergenza rifiuti. Le violente mareggiate degli ultimi giorni hanno portato tonnellate di spazzatura, invadendo le scogliere nei pressi della foce del Tevere, oltre che la zona demaniale del vecchio faro e tratti di litorale a nord di Fiumicino. (ANSA).