Arriva il 'World Milk Day", la giornata promossa dalla Fao per celebrare, il primo giugno, in ogni continente il latte come alimento base su scala globale della dieta umana. Per l'agenzia della Nazioni Unite, il latte e i prodotti lattiero-caseari derivati detengono, grazie ai micronutrienti, un enorme potenziale per migliorare la nutrizione e il sostentamento di centinaia di milioni di poveri in tutto il mondo, ma sono ancora drammaticamente fuori dalla loro portata in termini di costo. Importante inoltre nelle economie rurali il ruolo dei microallevamenti su piccola scala,è particolarmente vantaggioso per le famiglie povere in quanto fornisce cibo e sostanze nutritive, ma anche un reddito regolare.
Nelle economie più sviluppate invece la ricorrenza, secondo la Coldiretti, "dal 2001 segna a livello planetario l'importante ritorno sulle tavole del primo alimento dell'uomo".
Un alimento dalle importanti valenze nutritive, se non l'antesignano dei superfood. Si tratta, sottolinea Assolatte, di un alimento "naturalmente funzionale", ovvero oltre a nutrire protegge il nostro organismo. Per raggiungere l'apporto nutrizionale di un bicchiere di latte, precisa l'Associazione italiana lattiero casearia, sarebbe ad esempio necessario mangiare 1 kg di spinaci o quantità ancora più elevate di fagioli. Il latte è proposto sul mercato in tantissime varietà, dal classico latte fresco a quello microfiltrato o a lunga conservazione, dall'intero al parzialmente o totalmente scremato, dal latte delattosato a quello addizionato con antiossidanti, vitamine, minerali ed altro ancora. O arricchito con ingredienti irresistibili, come cacao e frutta.
Ciononostante, conclude Assolatte, in Italia i consumi pro-capite di latte vaccino sono storicamente bassi (circa 49 litri annui nel 2015, ultimo dato disponibile) e per di più in calo anno su anno, mentre l'oro bianco vede sul podio dei consumi l'Irlanda, con oltre 126 litri l'anno a testa, e a seguire Regno Unito e Danimarca.