ROMA - Il 55% degli italiani riscoprono il piacere di fare la spesa sotto casa, scelgono il negozio alimentare di quartiere che si è innovato: si è alleato con l'online, è sempre più specializzato dove magari si può anche mangiare gourmet. E' quanto emerge dal convegno di Confcommercio e Fida, Federazione del dettaglio alimentare, che mette in evidenza le nuove abitudini degli italiani scaturite dalle trasformazioni degli ultimi anni; dal progressivo invecchiamento della popolazione, all'incremento di divorzi e separazioni, dall'aumento dei single e dell'immigrazione al boom dei consumi fuori casa.
Nuove tendenze demografiche e sociali che hanno portato alla crisi dell'offerta alimentare non specializzata, in particolare degli ipermercati che, secondo i dati Confcommercio, hanno perso in 10 anni il 22% di produttività; e se le superfici della Grande distribuzione e della Distribuzione organizzata hanno smesso di crescere, il discount abbandona la versione 'hard' aggiungendo qualità e servizi. Cosi le grandi insegne invertono la marcia rispetto agli ultimi 30 anni e riscoprono il valore della prossimità̀, aprendo punti di vendita più piccoli e a maggior livello di servizio nei centri cittadini. Quanto ai dati, secondo un sondaggio Confcommercio-Format il negozio di quartiere specializzato raggiunge il massimo indice di soddisfazione dei consumatori per la qualità del prodotto fresco, per la cortesia e la competenza del personale. Quanto alla spesa on line è ancora marginale in Italia, con appena lo 0,5% del totale contro il 6% della Francia ma è destinato a crescere.