Dagli ulivi alle patate ai pomodori, è corsa alla sperimentazione per l'agricoltura nello spazio, mentre gli astronauti della Stazione spaziale internazionale hanno già assaggiato dell'insalata cresciuta in assenza di gravità. E' quanto afferma la Coldiretti, in relazione alla scoperta del lago di acqua salata sotto i ghiacci del Polo Sud di Marte. Adattare le coltivazioni a condizioni estreme extraterrestri richiede una lunga serie di ricerche, ricorda la Coldiretti, come quella realizzata nel deserto dell'Oman con un vero e proprio orto dove sono state coltivate quattro specie di micro verdure; tra queste ci sono il cavolo rosso e il radicchio perché completano il loro ciclo vitale in circa 15 giorni, garantendo un corretto apporto nutrizionale ai membri di un ipotetico equipaggio 'marziano' grazie a un sistema di coltivazione idroponica fuori suolo con riciclo dell'acqua.
Coltivare ulivi e altre piante legnose su Marte potrebbe diventare possibile grazie a un ambiente messo a punto dall'Enea presso il Centro Ricerche di Portici (Napoli); utilizzando la terra simula le condizioni di un campo e permette di coltivare ortaggi come patate, pomodori, lattuga e basilico e per la prima volta in queste condizioni, persino alberi come l'ulivo. La ricerca agricola spaziale, rileva la Coldiretti, punta anche a studiare gli equipaggiamenti che potranno essere impiegati in future missioni su Marte, compresi dei rifugi resistenti fino a -80° gradi centigradi e a venti oltre i 100 chilometri orari e serre gonfiabili dotate di una rete di sensori per monitorare tutti i parametri indispensabili alla vita umana e vegetale.