ROMA - Belli a vedersi, a basso contenuto alcolico o analcolici e sostenibili: così saranno i cocktail del 2019. A dirlo i guru della mixology, l'arte della miscelazione del drink. Perché il mondo è ormai nel pieno della cocktail revolution. Quasi un quarto degli americani beve cocktail durante le serate con gli amici, così come quasi un quinto dei consumatori nel Regno Unito. Negli ultimi otto anni, la London Cocktail Week, il più grande festival del settore al mondo, è cresciuto di oltre quattro volte, fino a coinvolgere 230 bar e 30mila amanti dei cocktail. Un rinascimento dei cocktail che pone nuova enfasi sulla qualità a discapito della quantità. I consumatori vogliono bere "meglio", non necessariamente di più, e sono alla ricerca di nuove esperienze, di sapori differenti e di bevande qualitativamente superiori.
E proprio in questo contesto Diageo Reserve World Class, la gara di bartending internazionale istituita da Diageo, diventa un osservatorio privilegiato delle ultime tendenze. Proprio durante la finale di quest'anno svoltasi a Berlino, che ha visto trionfare l'italiano Orlando Marzo, in forze al Lûmé di Melbourne, la Diageo Global Cocktailian Lauren Mote ha ospitato una selezione dei migliori esperti del gusto a livello mondiale per parlare del futuro dei drink nel 2019. E dall'incontro di questi guru della mixology sono emersi i tre grandi trend del 2019:
1.LOW & NO: data l'attenzione sempre maggiore al benessere, nei menu e nelle liste dei drink compariranno sempre più frequentemente bevande a basso contenuto alcolico o analcoliche;
2.#MyCocktail: grazie all'ascesa dei digital drink influencer, i cocktail non dovranno essere solo il massimo del gusto e dell'equilibrio ma conquistare anche gli occhi: tra un like e un retweet i bartender dovranno saper catturare l'attenzione anche con un'estetica accattivante;
3.SULL'ONDA DELLA SOSTENIBILITÀ: ogni esperienza legata al mondo dei drink verrà ridefinita con una particolare attenzione alla sostenibilità: il settore delle bevande punta a sbarazzarsi di cannucce di plastica e tovagliolini, alla ricerca di nuovi metodi per ridurre gli sprechi.