BRUXELLES - "E' altamente improbabile che la Commissione sollevi obiezioni nelle ultime ore" sull'etichetta del latte 'made in Italy', "ma la vera scadenza ufficiale è questa sera a mezzanotte". E' quanto tengono a precisare fonti della Commissione Ue dopo alcuni annunci del via libera provenienti dall'Italia, assicurando comunque che "salvo improbabili colpi di scena l'etichetta sarà approvata". Bisognerà però ancora aspettare sino alla mezzanotte di questa sera per l'ok formale.
Stamane da Cernobbio la Coldiretti aveva sottolineato che non essendo arrivate obiezioni dalla Ue alla richiesta italiana di rendere obbligatoria l'indicazione di origine per il latte e i prodotti lattiero-caseari la normativa, allo scadere del 3 mesi di silenzio assenso entrava in vigore . "Con l'etichettatura di origine - ha dichiarato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - si dice finalmente basta all'inganno del falso Made in Italy, con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri, cosi come la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero; ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta".
Il provvedimento era stato annunciato dal premier Matteo Renzi e dal ministro delle politiche agricole Maurizio Martina in occasione della Giornata nazionale del latte italiano a Milano organizzata da Coldiretti. "Il via libera comunitario - osserva Coldiretti - risponde alle esigenze di trasparenza degli italiani, che secondo la consultazione pubblica online del Ministero delle Politiche agricole, in più di 9 casi su 10, considerano molto importante che l'etichetta riporti il Paese d'origine del latte fresco (95%) e dei prodotti lattiero-caseari quali yogurt e formaggi (90,84%), mentre per oltre il 76% lo è per il latte a lunga conservazione".
Il provvedimento riguarda l'indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari che dovrà essere indicata in etichetta con: "paese di mungitura: nome del paese nel quale è stato munto il latte"; "paese di condizionamento: nome della nazione nella quale il latte è stato condizionato"; "paese di trasformazione: nome della nazione nella quale il latte è stato trasformato". Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato e trasformato nello stesso paese, l'indicazione di origine può essere assolta con la dicitura: "origine del latte: nome del paese".
Se invece le operazioni indicate avvengono nei territori di più paesi membri dell'Unione europea, possono essere utilizzate le diciture: "miscela di latte di Paesi UE" per la mungitura, "latte condizionato in Paesi UE" per il condizionamento, "latte trasformato in Paesi UE" per la trasformazione. Infine, se le operazioni avvengono nel territorio di più paesi situati al di fuori dell'Unione Europea, si usano le diciture: "miscela di latte di Paesi non UE" per la mungitura, "latte condizionato in Paesi non UE" per il condizionamento, "latte trasformato in Paesi non UE" per la trasformazione. L' entrata in vigore e fissata 60 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e quindi - conclude la Coldiretti - "auspicabilmente dal primo gennaio 2017 come è stato previsto per un testo analogo in Francia".