"Implementazione della rete di monitoraggio dei residui di Glifosate su tutto il territorio nazionale, introduzione di limitazioni al suo impiego nell'ambito dei disciplinari che permettono l'adesione volontaria al sistema di qualità nazionale produzione integrata e definitiva eliminazione del Glifosate dai disciplinari di produzione integrata entro l'anno 2020". Saranno queste tre mosse a dare vita al "Piano nazionale glifosato zero", secondo quanto apprende l'ANSA, che il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha chiesto di elaborare al suo ministero "a prescindere dagli esiti del confronto europeo dei prossimi giorni". "La sostenibilità quindi come leva sempre più forte di competitività del sistema agricolo italiano a partire da ciò che è stato fatto con le Regioni per la destinazione dei fondi europei", ha sottolineato il ministro. Da qui al 2020 l'Italia investirà oltre 2 miliardi di euro per misure agronomiche che abbassino sempre di più l'utilizzo della chimica nei nostri campi, fa sapere il ministero delle Politiche agricole: "un indirizzo che i produttori italiani stanno seguendo già da tempo, come dimostrano i dati sul calo di utilizzo di pesticidi nell'ultimo decennio".
Martina e Lorenzin contrari riconferma autorizzazione Ue
Il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina e quello della Salute Beatrice Lorenzin annunciano l'orientamento contrario dei loro ministeri alla riconferma dell'uso della sostanza attiva Glyphosate in ambito europeo. La questione verrà discussa dai Paesi membri questa settimana al comitato permanente sui fitofarmaci. Il glifosato è un erbicida molto diffuso, considerato "probabilmente cancerogeno" dall'Oms e "probabilmente non cancerogeno" dall'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa). La Francia finora era l'unico Paese ad aver chiaramente espresso il suo parere contrario all'ipotesi di proroga per 15 anni dell'autorizzazione Ue sull'uso dell'erbicida in Europa. E ieri dalla Commissione europea è venuta una prima apertura, da parte del commissario alla Salute, Vytenis Andriukaitis, che ha proposto un compromesso, per "ridurre i tempi del prolungamento dell'autorizzazione a otto-dieci anni", invece che 15. I rappresentanti dei 28 si riuniranno per decidere domani e martedì a Bruxelles, nel Comitato responsabile del dossier sull'erbicida.