- ROMA - L'eccezionale ondata di maltempo potrebbe costare al sistema agricolo oltre il miliardo di euro. La breve tregua al freddo non ha portato alcun sollievo e in queste ore nei campi si torna a temperature sotto lo zero. Agricoltura 'di pieno campo' dimezzata se non azzerata in molte zone del Sud, migliaia di capi di bestiame ammalati o deceduti a causa del gelo e tante difficoltà nei trasporti. Anche nelle serre, dove le strutture stanno reggendo e non sono crollate sotto il peso della neve, si produce ma a costi energetici molto alti. E' la fotografia scattata dalla Cia-Agricoltori Italiani che sta monitorando, attraverso le proprie strutture territoriali, l'evolversi della situazione nei campi. Nei territori già devastati dal sisma, la situazione è allo stremo. Si registrano vendite/svendite 'last minute' di bestiame per evitare che si perda l'intero investimento affrontato dall'azienda. Ora a preoccupare è come le piante da frutta reagiranno ai picchi di freddo, con il rischio di 'un'onda lunga' che inciderà sulle produzioni primaverili. Per questo si chiede alle Istituzioni di intervenire con rapidità ed efficienza per evitare il 'default' nei campi. Trovando strumenti commisurati all'entità dei danni che si stanno sommando. La Cia della Puglia, tra le regioni più colpite, ha suggerito per lo stanziamento di risorse straordinarie, una deroga al Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali sugli eventi assicurabili. Tanto più che le perdite su ulivo, vite e agrumi vanno calcolate tenendo conto che si ripercuoteranno per i prossimi quattro anni. La Cia ricorda che nel quinquennio 2007/2012, tra gelate e siccità, l'agricoltura subì un danno di oltre 6 miliardi di euro, indennizzato in minima parte dai fondi di solidarietà nazionale.