- ROMA - "A marzo contiamo di avere l'approvazione in Aula della Camera del testo unico sul biologico che per la prima volta organizza un settore che vale tre miliardi di euro e che registra un continuo sviluppo, con grande richiesta da parte dei consumatori e un forte orientamento da parte delle imprese". Lo afferma all'ANSA il deputato del Pd Massimo Fiorio, primo firmatario della proposta di legge "Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico". "Dal mondo del biologico c'era una forte richiesta di istituire un fondo destinato tra l'altro al finanziamento della ricerca nel settore - aggiunge Fiorio - Con questo testo noi ci occupiamo di questa esigenza e anche di definire i distretti e le filiere bio. Il ministero delle politiche agricole si occuperà invece con un decreto ministeriale previsto dal Collegato Agricolo di normare i controlli e le sanzioni per le aziende".
"Insomma - conclude Fiorio - si sta delineando un quadro normativo utile a promuovere ulteriormente la crescita del settore soprattutto nei mercati internazionali". "Il Testo Unico sul biologico - afferma all'ANSA Vincenzo Vizioli, presidente di Aiab-Associazione italiana per l'agricoltura biologica - ha diversi elementi di interesse, innanzitutto la necessità di dedicare fondi certi per l'attuazione del Piano strategico Nazionale (PSN) sul Bio. Poi, l'interesse per la formazione e la ricerca e l'attenzione ai distretti bio che sono una delle maggiori innovazioni da noi proposte per lo sviluppo del territorio e che oggi suscitano molti appetiti". Vizioli, sottolinea però anche "gli aspetti deboli" del testo. Il principale, secondo il presidente di Aiab è che "i fondi in cui pesca sono sempre gli stessi, "quelli della cosiddetta tassa sui pesticidi che però, anche se ideati e destinati al fondo per il sostegno e lo sviluppo dell'agricoltura biologica, da diversi anni vengono distorti dai governi". "Quest'anno - prosegue Vizioli -, in presenza di un articolato PSN bio di circa dieci milioni provenienti da quel fondo, solo due sono stati resi disponibili per la ricerca sul bio, e sempre con tempi molto incerti, tanto che per un loro uso ragionato, siamo in attesa che venga convocato il Tavolo sulla Ricerca". Altro elemento da modificare, secondo Vizioli, è relativo "all'istituzione di un comitato che sembra sovrapporsi al Tavolo tecnico già esistente e che ha il grave difetto di non contemplare al suo interno le associazioni italiane rappresentative del biologico". "Si lascia il posto invece - conclude Vizioli - alle storiche associazioni di categoria che nei fatti non rappresentano il biologico, anzi lo penalizzano sistematicamente, come accaduto nella stesura dei Piani di sviluppo rurale".