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Strage di cozze per il caldo, il mare non respira

La fermentazione delle alghe e la mancanza di pioggia tolgono ossigeno

Redazione ANSA ROMA

L'ultima ondata di caldo in un agosto segnato dalla persistente assenza di precipitazioni adeguate fa salire il conto dei danni che si estendono dalle campagne al mare dove le alte temperature stanno causando una vera e propria strage, soprattutto delle pregiate cozze tarantine. E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti nel sottolineare che gli operatori hanno denunciato perdite di prodotto tra il 40 ed il 45% fino a raggiungere punte del 70%. L'afa eccezionale - sottolinea la Coldiretti - ha determinato un innalzamento delle temperature dei mari fino a valori che nelle acque vicino alla costa hanno raggiunto i 35 gradi e l'assoluta mancanza di piogge che tendono a raffreddare le acque del mare ha portato alla fermentazione delle alghe, privando l'acqua di ossigeno e portando alla moria di pesci e molluschi presenti negli impianti. Il mercato è invaso da cozze provenienti dall'estero che - denuncia la Coldiretti - e spacciato come italiano, soprattutto nella ristorazione, grazie all'assenza dell'obbligo di etichettatura dell'origine.
    Un problema che riguarda anche molte coltivazioni nazionali colpite dall'andamento climatico anomalo del 2017 che ha provocato il contenimento produttivo di tutti prodotti base della dieta mediterranea. 

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